INDAGINE VENETOCONGIUNTURA. COSTRUZIONI TERZO TRIMESTRE: MATTONE ANCORA IN FLESSIONE (-0,4%)

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edilizia in veneto

Nel terzo trimestre 2014, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, il fatturato delle imprese di costruzioni ha registrato una flessione del -0,4%, in linea con lo scorso trimestre (era -0,7%). L’analisi congiunturale sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da Edilcassa Veneto e Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente. Rispetto allo scorso anno sono le imprese artigiane a soffrire maggiormente (-0,6%), mentre quelle non artigiane segnano una variazione negativa quasi nulla (-0,1%). Lo stesso andamento emerge per il dato tendenziale sia delle imprese non artigiane (-0,2%) che per quelle artigiane (-0,1%). Il terzo trimestre rappresenta uno dei periodi dell’anno di maggiore operosità per il settore ma, nel 2014, la media delle giornate piovose e di potenziale o effettivo fermo cantiere è stata più alta di quelle stagionali rallentando di fatto l’attività edilizia. Nonostante le difficoltà del periodo, i dati sono in parziale frenata e rallentamento della forte crisi, aiutata dalle proroghe degli incentivi statali destinati alle detrazioni fiscali per l’efficientamento energetico e ristrutturazioni (65% e 50%), oltre alle opportunità regionali offerte dal piano casa. Dal punto di vista territoriale, la flessione risulta più marcata nelle province di Treviso (-1,2%), Padova (-1%), Vicenza (-0,7%) e Belluno (-0,5), mentre per le province di Venezia, Verona e Rovigo si registra un andamento positivo fra il +0,1% e il +0,3%. Fernando Zilio, presidente Unioncamere del Veneto, ha dichiarato: “La flessione del fatturato delle imprese di costruzioni, documentato dal Centro Studi di Unioncamere, non può sorprendere. Se infatti il risparmio cresce (4,9% tra il 2009 ed il 2013) nonostante il crollo dei redditi, senza però che il risparmio stesso si traduca in consumi o in investimenti, significa che la crisi ha scavato nel profondo dell’animo e dei comportamenti, facendo temere il peggio e, dunque, costringendo le famiglie a giocare sulla difensiva. Questo aspetto, per così dire “di conservazione”, sembra trasferirsi perfettamente sui dati del terzo trimestre che vede le imprese artigiane soffrire maggiormente rispetto a quelle più strutturate, segno evidente di un rallentamento dei lavori di manutenzione e di ristrutturazione delle case di civile abitazione (nonostante gli incentivi statali) tradizionalmente appannaggio delle piccole unità piuttosto che delle grandi. Non ha contribuito poi a rasserenare i clima sociale anche il clima meteorologico che anzi appare come uno degli elementi che hanno frenato il comparto nel trimestre in esame contribuendo ad una flessione dell’occupazione nelle piccole imprese. Fanno tremare i polsi, infine, le prospettive dei fatturati e degli ordini che ribadiscono da un lato le difficoltà delle imprese di maggiori dimensioni ad uscire da una stagione condizionata anche dai grandi scandali e, dall’altro, confermano nella “paura del domaniAggiungi un nuovo appuntamento per domani” il nemico numero uno contro il quale deve confrontarsi l’auspicata ripresa”. A Zilio, ha fatto seguito un commento di Virginio Piva, presidente Edilcassa Veneto: “Per ripartire, gli incentivi fiscali e volumetrici da soli non bastano. A supporto servono innanzi tutto un alleggerimento della pressione fiscale sulla casa che ha raggiunto livelli davvero insostenibili e poi un aiuto vero da parte del mondo finanziario al sostegno dell’attività delle imprese. Il credito al nostro comparto in questi anni si è notevolmente ridotto e senza questo asset strategico le nostre imprese non ce la faranno a superare questi scogli, che speriamo siano gli ultimi di una troppo lunga e grave crisi per il settore delle costruzioni”.



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