E’ l’export del marmo italiano a tenere alta la situazione con un più 10,7%, e questo in attesa della ripresa (che pare non troppo lontana) del mercato interno. Per l’Osservatorio Marmomacc – su dati Istat – si conferma questa la ricetta anti crisi per l’industria italiana della pietra naturale che chiude il primo quadrimestre 2013 con 545 milioni di euro di export, tra materiali lavorati e grezzi, in crescita del 10,7% sullo stesso periodo del 2012. In parallelo, continua, la flessione dell’import di prodotti lapidei che, nei primi quattro mesi dell’anno, totalizza 118,9 milioni di euro, in calo del 9,2 per cento.In questo quadro, la 48a edizione di Marmomacc, alla Fiera di Verona dal 25 al 28 settembre 2013, rappresenta sempre più uno strumento mirato per l’internazionalizzazione della filiera del marmo, del design e delle tecnologie di lavorazione made in Italy (www.marmomacc.com). «Marmomacc – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –, è un vero e proprio hub a disposizione del business delle imprese, grazie a espositori attesi da oltre 50 Paesi e buyer in arrivo da più di 120 nazioni. Per questa edizione ci siamo concentrati su iniziative che favoriscano l’incoming di operatori specializzati e il matching con le aziende. Non dimentichiamo, inoltre, gli appuntamenti di Marmomacc in the World che presidiano, nel corso dell’anno, Stati Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Brasile, India, Egitto e Marocco». A spingere le esportazioni italiane è ancora una volta il comparto dei lavorati e semilavorati, con 435 milioni di euro (+11,4%), mentre quello dei blocchi grezzi, delle pietre ornamentali e da costruzione, contribuisce al totale con i restanti 110 milioni di euro (+8%). Per i prodotti finiti, nel primo quadrimestre del 2013, si assiste ad una forte crescita dell’export verso il continente americano con 129 milioni di euro (+35,9%), l’Asia con 102,8 milioni di euro (+9,8%) e l’Africa con 17,4 milioni di euro (+22,8), mentre l’Europa sconta ancora la coda degli effetti della recessione con 182,4 milioni di euro (-1,6%). Il principale mercato di sbocco resta quello degli Stati Uniti con 101,3 milioni di euro di controvalore (+43,6%); nel Centroamerica si consolida quello del Messico con 3,9 milioni di euro (+58,9%). Risultati positivi anche nell’Est Europa con 43,8 milioni di euro (+9,6%): a guidare la classifica dell’area, la Russia con 14,8 milioni di euro (+28%). Nella Vecchia Europa, invece, frena ancora la Germania con 41,1 milioni di euro (-11,1%), mentre recuperano Francia con 23,7 milioni di euro (+5,8%), Regno Unito con 14,3 milioni di euro (+2,8%) e Svizzera con 28,8 milioni di euro (+1,8%). Continua, poi, costante la crescita dell’export verso il Medio Oriente che, tra Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi, Libano e Israele, raggiunge i 63,6 milioni di euro (+8,1%). Nel Nord Africa, infine, primeggia il Marocco con 8,5 milioni di euro (+11,1%). Discorso a parte sulle esportazioni di blocchi e materiali grezzi che vede l’Asia protagonista assoluta con 72,1 milioni di euro totali (+9,3%): nello specifico si distinguono Cina con 30,4 milioni di euro (+28,3%), Taiwan con 4,6 milioni di euro (+53,2%) e Indonesia con 4 milioni di euro (+37,1%).
OSSERVATORIO MARMOMACC VERONA: EXPORT MARMO ITALIANO PIU’ 10,7 PER CENTO
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