Che Italia è questa? Un povero pensionato che ha rubato due mele è stato condannato; lo stesso fatto è stato per un disoccupato il quale in un supermercato è stato bloccato dal personale di vigilanza perchè si era impossessato di alcuni generi alimentari per dar da mangiare alla sua famiglia. I due casi sono stati oggetto di condanna, sia pur lieve. Non però tutto gira in questo modo, almeno stando alle cronache. Il tribunale di Verona (giudice Giorgio Piziali) ha mandato assolti 41 sinti, che occupavano un campo zingari di via Sogare, dall’accusa di aver fruito abusivamente di acqua e luce elettrica e di aver occupato il suolo pubblico per cui il fatto non sussiste. Per conoscere le motivazioni dei giudici bisogna attendere 45 giorni. Se il Tribunale avesse applicato gli illeciti questi reati avrebbero portato ad una condanna di 3 anni. I fatti sono accaduti nel 2008. A denunciare il gruppo di sinti sonio stati i carabinieri e polizia con i vigili urbani i quali erano intervenuti nel campo rom. La decisione del tribunale ha creato malcontento tra i veronesi, ma non solo. Secondo quando riferiscono le cronache locali, non si è potuto accertare da quanto tempo continuava il prelievo di acqua della rete idrica “Acque Veronersi” e della luce ai danni della municipalizzata Agsm, per cui non è stato possibile dimnostrare da parte delle 2 società il danno subito. Molto convincenti sono stati gli avvocati di parte civile; ad esempio, in fase preliminare era venuta a cadere l’accusa di occupazione abusiva di suolo pubblico. I legali della difesa sono riusciti a far cadere anche l’accusa di aver rubato un bene primario come l’acqua potabile. Nell’ambito del dibattito è stato ricordato che alcuni sinti mandati a processo avevano denunciato il sindaco di Verona, Flavio Tosi, per propaganda d’idee razziste. Il primo cittadino era stato chiamato in causa il 20 ottobre, mentre il raid di carabinieri, vigili e polizia si era svolto il 25 settembre. A mandare a processo i sinti è stata la Pm Giusy Bisceglie. A quanto è dato sapere la decisione del Tribunale scaligero avrà un seguito. Non sono pochi i campi sinti o rom sparpagliati anche nei piccoli comuni. Si accampano, generalmente, vicino ai corsi d’acqua, e le loro roulotte stanno nascoste tra la vegetazione. Non si sa di che vivono: si dice di elemosine o di furti e altri inganni. Gli uomini non sono propensi a lavorare. Ma dove si trova un campo rom la zona è spesso “visitata” da ladri di appartamenti e altri reati (borseggi, furti, anche prostituzione). Un campo di sinti ha creato difficoltà, di taglio eco-politico- oggettive, anche al comune di Venezia dove, in terraferma, secondo un piano di pulizia e polizia, si doveva trasferire da una zona all’altra (da via Vallenari a via del Granturco). Da anni, il gruppo di nomadi è riuscito ad occupare alcune casette dove s’è insediato e ancora le autorità comunali di ieri e di oggi non sono intervenute, preferendo scegliere un momento più favorevole. Abbiamo iniziato queste righe di cronaca : Ma che “Italia è questa?” Forse qualcuno di noi sta sbagliando! Va ricordato che nel periodo del nazismo e fascismo tanti sinti, rom, omosessuali sono stati uccisi nei forni dei lager, come milioni di ebrei.
TRIBUNALE VERONA ASSOLVE 41 SINTI DA FURTO DI ACQUA POTABILE E LUCE ELETTRICA PRELEVATE DA CAMPO ZINGARI
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