ESCAVO FONDALI PORTO VENEZIA. VALLONE MORANZANI E FANGHI CONTAMITATI A RISCHIO IN VASCHE PROVVISORIE. ASS.COMUNALE AMBIENTE “LA CITTA’ REAGISCA”

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attività relative al Vallono Moranzani

“Un primo incontro a Roma solo ad agosto, la città reagisca”: l’appello-invito è dell’ass. comunale all’ambiente Gianfranco Bettin in relazione al blocco del progetto “Vallone Moranzani”, determinato dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato il decreto di approvazione del progetto da parte del Ministero dello sviluppo economico per un difetto di parere del Ministero dei beni culturali, oltre a determinare la stasi e comunque un ritardo nella realizzazione di uno dei più grandi e innovativi piani di risanamento ambientale d’Europa e di rilancio portuale e industriale della nostra area, rischia di avere gravissime conseguenze sotto il profilo ambientale. E’ stato ricordato ancora una da Bettin attuali di provvisorio giacciono da oltre 170 mila metri cubi di fanghi prodotti dall’escavo dei fondali portuali (mentre altri 4 milioni di metri cubi restano da asportare per ridare respiro e agibilità ai canali). SOno cioè, in vasche non attrezzate per lunghe permanenze di tali sedimenti contaminati che sarebbero destinati, dopo le prime fasi di trattamento, a finire inertizzati e isolati nella grande discarica sottostante il Vallone (trasformato in un immenso parco lineare). La situazione rischia di diventare – come in una nota del Comune –  sempre più preoccupante anche sotto il profilo ambientale, oltre che per gli effetti globali che rischiano di pregiudicare il processo di riqualificazione ecologica, riorganizzazione logistica e viaria, rilancio portuale e industriale. L’ass. Berttin ha segnalato che In questo molto inquietante, la sola novità da Roma è la disponibilità del ministro a un incontro ora fissato all’inizio di agosto. Niente dal Ministero dei beni culturali e nemmeno da quello per l’ambiente, mentre l’insieme della politica “romana” sembra davvero poco consapevole dei rischi che stiamo correndo. Anche in città, in realtà, li si comprende poco: se un decimo dell’attenzione pubblica rivolta a questioni certo da affrontare (e infatti lo stiamo facendo quotidianamente) ma di ben altra portata tipo i “barbanera” o simili fosse rivolta a vicende come quella del Vallone (ma anche ad altre simili) forse ne guadagneremmo tutti e anche a Roma saremmo più ascoltati, ha sostenuto Bettin. Già a suo tempo nella presentazione del progetto Maranzani era stato chiaramente scritto e detto che lo stesso rispondeva alla necessità di garantire operatività e sviluppo al Porto di Venezia realizzando l’adeguamento dei fondali dei canali industriali e la corretta gestione ambientale di tale attività e dei fanghi derivanti dalla stessa. A compensazione dell’enorme carico urbanistico che la realizzazione del progetto comporta per Malcontenta e per Marghera, si vuole garantire la realizzazione di un insieme di interventi finalizzati a portare a soluzione molti dei problemi ambientali e funzionali che gravano sull’abitato. Con la sottoscrizione dell’Accordo di Programma, l’Amministrazione comunale si è impegnata a sviluppare direttamente o a partecipare allo sviluppo e alla realizzazione di un insieme complesso di interventi per il trattamento e la gestione dei fanghi e per la riqualificazione ambientale, paesaggistica, idraulica e viabilistica dell’area nonché a facilitare il trasferimento della San Marco Petroli. Si tratta di un progetto poliennale la cui ultimazione è prevista per il 2014.



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