A Pola, famosa per la sua Arena, si è svlto un evento dal titolo “Istria Senza frontiere, in occasione dell’entrata della Croazia del’Ue. Tra le autorità dei paesi confinanti anche il Veneto. ”Abbattendo le frontiere tracciamo il futuro dei nostri popoli – ha detto l’ass. regionale al bilancio Roberto Ciambetti (nella foto) – e l’ingresso della Croazia nell’UE e’ un passo importante di una strada ancora lunga, ma percorrendola assieme giungeremo al traguardo dell’integrazione, difendendo la nostra identita’ comune”. ”Un esempio in tal senso e’ l’Istria, la cui storia si intreccia inequivocabilmente con quella veneta e di Venezia – ha sottolineato l’assessore -. E’ proprio il rispetto dei popoli e delle regioni che deve sempre piu’ ispirare l’Unione ed e’ la cultura il vero cemento dell’Europa unita, che non nasce attorno a una moneta, a banche e banchieri. L’Europa e’ fatta da uomini e donne, e’ costruita da popoli, regioni, che hanno tessuto per secoli fili invisibili fatti di relazioni, sentimenti, affetti; uomini e donne che hanno sofferto sulla loro pelle le cicatrici della storia, ma che vogliono guardare avanti e dare una speranza ai loro figli”. L’esponente della Regione Veneto ha sottolineata l’importanza che viene attribuita al Corridoio Adriatico, ”autentica autostrada del mare che collega l’Europa centro orientale al bacino del Mediterraneo e all’oriente”, e ha ricordato che con l’ingresso della Croazia nell’UE maturano le condizioni per l’adesione dell’Istria al Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (Gect) ”Euregio Senza Confini’, a cui hanno dato vita Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia, una macroregione che ha tra i suoi obiettivi ”lo sviluppo e il benessere economico, senza i quali non puo’ esistere lo stato sociale, la tutela della salute, l’assistenza, la formazione scolastica e professionale, la promozione e diffusione della cultura”. Inoltre viene garantita la circolazione di cittadini, lavoratori, merci e capitali. Nei giorni scorsi, il presidente del Veneto Luca Zaia, parlando dell’ ingresso della Croazia in Europa, aveva manifestato qualche preoccupazione, sia pure con la dovuta prudenza tra il diplomatico e quale regione di vicinanza, in relazione alla possibile invasione (a basso costo) di lavoratori croati in Veneto in Italia in generele, in un momento in cui il nostro Paese fatica proprio nella manodopera locale e non solo e c’è moltra disoccupazione. La questione è stata presa in mano dal ministero e dal governo i cui rappresentanti hanno assicurato che ingressi e lavoro saranno regolamentati proprio per non creare un eccesso di manodopera straniera in Italia, con tutte le conseguenze per i nostri lavoratori e di coloro che non hanno, a causa della crisi, un’ooccupazione. Le varie cerimonie ufficiali si sono svolte a Zagabria. Il presidente croato Ivo Josipovic ha dichiarato di vedere nell’Europa un’occasione per rialzarsi ed ha ammesso che il suo Paese è uno degli stati piu’ poveri dell’Unione. “L’adesione ci apre – ha detto - l’accesso a dei fondi importanti che dovrebbero aiutare l’economia croata a diventare più forte e più competitiva. A parte questo anche noi abbiamo delle cose da offrire all’Europa. In alcuni campi, come il turismo ad esempio, siamo messi molto bene, non andiamo male in tutti i settori” Il turismo infatti è la grande forza della Croazia”.
INGRESSO CROAZIA NELL’UE. A POLA “ISTRIA SENZA FRONTIERE”
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