Far prendere consapevolezza che l’acqua è elemento di qualità per la vita urbana e per lo sviluppo sostenibile per il territorio: questo lo zoccolo duro che ha caratterizzato a Venezia, per tre giornate, i lavori di “Pianeta Acqua”, una exhibition costituita da un percorso espositivo, convegni e spettacoli dedicati alla pianificazione delle vie d’acqua interne e del mare. E’ stata un’occasione di network tra operatori pubblici e privati che operano a diversi livelli con le vie d’acqua, il mare e le zone costiere. Tre i moduli che hanno messo in evidenza questioni specifiche: sessioni scientifiche, un corso di formazione e un progetto espositivo. La manifestazione è stata ricca di vari eventi artistici per creare occasioni alternative di confronto, in programmazione pure uno workshop internazionale sulla Maritime Spatial Planning (MSP), e convegni con un ampio progetto espositivo. L’acqua è un bene vitale e non può essere soggetto a logiche di mercato o di speculazione, ma deve essere garantito a tutti con la stessa qualità, quantità e fruibilità. Lo ha sostenuto, l’Assessore all’Ambiente della Regione del Veneto, Maurizio Conte, intervenuto al convegno “La privatizzazione dell’acqua”.
Il Veneto – ha sottolineato Conte – vuole dare delle risposte per quanto riguarda la questione dei costi di gestione dei servizi, gestione per la quale può anche essere prevista la partecipazione del privato, ma che non può prescindere dalla garanzia del controllo pubblico. Se parliamo di investimenti per interventi che con risorse pubbliche non riusciamo a realizzare, di investimenti che garantiscano una rete acquedottistica adeguata e che non disperda la risorsa idrica, – ha precisato Conte – penso possiamo dialogare con il privato, che in questo può trovare l’aspetto di attrattiva imprenditoriale, senza però dimenticare l’obiettivo di utilità pubblica del servizio. L’esponente regionale ha poi ricordato che è importante mantenere quel rapporto di aggregazione tra Enti Locali, municipalizzate e gli Ato, che ha contraddistinto in questi anni la gestione della risorsa idrica in Veneto. Sono aspetti e esperienze importanti – ha ribadito – che devono essere consolidati in un confronto con il territorio; infine, ha precisato che vi possono essere tante proposte, tra le quali la costituzione di un’unica Ato regionale per quanto riguarda gli indirizzi e il controllo, che però poi deleghi alle attuali ATO la gestione diretta e i piani di investimento.