“Arte e archeologia sono il biglietto da visita della cultura. I reati in questo settore non sono meno odiosi di quelli di altro genere. Per fortuna, tra i molti successi dei carabinieri, possiamo registrare anche quelli nella lotta per difesa del patrimonio artistico e culturale”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto si è complimentato e ringraziato i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia, protagonisti di un’operazione che ha portato al sequestro di una quarantina di reperti archeologici (foto), del valore di circa un milione di euro, tra i quali anche alcuni falsi venduti come veri, in varie province del Veneto e alla denuncia di quattro persone. “L’ingente valore dei pezzi sequestrati – ha detto – qualifica di per sé l’importanza dell’operazione, ma il suo significato va anche oltre la venalità: ladri e falsari non commettono solo un reato, ma attentano spudoratamente a qualcosa che per ogni società civile ha un valore assolutamente inestimabile: la storia, l’arte, la cultura”. I reperti archeologici risalenti al III e IV secolo a.C., di cui 12 falsi ma posti in vendita come autentici, sono stati recuperati, come detto dai militari dell’arma, in varie province del Veneto. Quattro persone, residenti tra le province di Venezia Verona e Treviso, sono state denunciate per ricettazione, impossessamento di beni culturali e altri reati.