Alcuni dei reperti archeologici recuperati dai carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, che hanno bloccato un traffico internazionale di beni archeologici siciliani. Due le persone arrestate e 22 gli indagati. E' stata sgominata un'organizzazione criminale attiva tra la Sicilia e la Germania. Perquisizioni sono state eseguite in provincia di Catania, Caltanissetta, Enna e Siracusa, a carico dei cosiddetti "tombaroli". L'indagine è stata avviata nel 2014, per debellare gli scavi clandestini a Termini Imerese (Palermo) presso il sito archeologico di "Himera". Palermo, 13 maggio 2016. ANSA/ US CARABINIERI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

“Arte e archeologia sono il biglietto da visita della cultura. I reati in questo settore non sono meno odiosi di quelli di altro genere. Per fortuna, tra i molti successi dei carabinieri, possiamo registrare anche quelli nella lotta per difesa del patrimonio artistico e culturale”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto si è complimentato e ringraziato i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia, protagonisti di un’operazione che ha portato al sequestro di una quarantina di reperti archeologici (foto), del valore di circa un milione di euro, tra i quali anche alcuni falsi venduti come veri, in varie province del Veneto e alla denuncia di quattro persone. “L’ingente valore dei pezzi sequestrati – ha detto – qualifica di per sé l’importanza dell’operazione, ma il suo significato va anche oltre la venalità: ladri e falsari non commettono solo un reato, ma attentano spudoratamente a qualcosa che per ogni società civile ha un valore assolutamente inestimabile: la storia, l’arte, la cultura”. I reperti archeologici risalenti al III e IV secolo a.C., di cui 12 falsi ma posti in vendita come autentici, sono stati recuperati, come detto dai militari dell’arma, in varie province del Veneto. Quattro persone, residenti tra le province di Venezia Verona e Treviso, sono state denunciate per ricettazione, impossessamento di beni culturali e altri reati.

Lascia un commento