Dal Centro Previsione e Segnalazione Maree, settore Protezione Civile del Comune di Venezia, si sono appresi i dati sull’andamento mareografico del 2018. Nell’anno in questione sono stati registrati: 121 casi di marea sostenuta (marea >= +80cm) di cui: 9 casi di marea molto sostenuta (+110cm <= marea <+140cm), sopra i 120cm e 2 casi di marea eccezionale (marea>+140cm). Il livello massimo annuale è stato accertato il 29 ottobre, alle ore 14.40, con un valore di 156 cm. (foto documentazione Comune, Ansa, agenzie, Gazzettino, Nuova Venezia). Il 2018 è stato un anno impegnativo per le previsioni di marea e non solo per il numero di eventi registrato. I 121 keventi di marea sostenuta sono quasi il doppio di quelli verificatisi nel 2017. Ma i valori importanti sono altri, alcuni parametri hanno persino superato i valori del terribile 4 novembre 1966. Dai dati emergono i “record” che Venezia ha dovuto subire a causa dell’acqua alta; ad esempio, è la prima volta nella storia – dal 1872 – che sono state registrate nella stessa giornata due maree eccezionali, come si è verificato il 29 ottobre con 156cm alle ore 14.40 e 148cm alle ore 20.25; sempre il 29 ottobre è stato registrato il valore della marea minima più alto della storia con 119cm alle ore 17.35, gli eventi precedenti sono del 2012 con 117cm e del 1966 con 116cm; il massimo del 29 ottobre, 156cm è il quarto valore di sempre uguagliando il livello registrato il primo dicembre 2008; gli altri sono 194cm del 4 novembre 1966, 166cm del 22 dicembre 1979 e 159cm del 1 febbraio del 1986; sempre il giorno 29 ottobre è stato registrato il secondo contributo meteorologico della storia, curiosamente con 156cm, lo stesso valore che qualche ora prima aveva registrato la marea totale, il primo è del ‘66 con 184cm, il terzo nel ’79 con 129cm. Ancora “record” la permanenza consecutiva del livello della marea sopra i 120cm, il 29 ottobre ha uguagliato il massimo fino ad ora detenuto dal 4 novembre 1966; anche la permanenza sopra i 110cm e i 130cm è stata da record segnando i secondi valori della storia rispettivamente con 15ore e 50minuti consecutive e 10 ore (in due fasi); è stato registrato il livello medio del mese di marzo più alto della storia, con 52,4cm; l’elenco si chiude con 3 eventi con livello di marea maggiore o uguale a 110cm in marzo non si sono mai registrati, il massimo era fermo a 1. Anche le basse maree si sono presentate con valori più intensi degli anni passati. Nel mese di gennaio infatti sono state registrate ben 3 basse maree inferiori a -50cm di cui 2 con valori inferiori a -60cm. Come noto a tutto il mondo, l’alta marea è il fenomeno naturale che affligge Venezia da secoli. Per attenuare l’allagemento delle parti medio-basse del centro storico, ma non solo, è ancora in costruzione il Mose, il sistema delle dighe mobili alle tre bocche di porto, lavoro che gestisce il consorzio Venezia Nuova, concessionario unico del ministero delle infrastrutture e trasporti. Il vertice del consorzio ed esponenti di primo puano della Regione e anche rappresentanti di ditte appaltate, sono stati al centro di inchieste giudiziarie per corruzione ed altri reati, con arresti e processi e obbligo di forti risarcimenti. Il lavori sono cominciati nel 2003; il costo preventivato dell’opera è di 5493 mln di euro; attualmente si è arrivati all’85% dei lavori. Secondo previsioni dei commissari del consorzio, il sistema Mose – qualora lo Stato completerà l’erogazione dei fondi necessari – dovrebbe essere finito tra 2-3 anni. C’è poi il nuovo problema che le autorità competenti si sono poste sul dopo Mose, cioè i costi di manutenzione dell’opera il cui materiale metallico impiegato, al di là dei cassoni in cemento collocati nei fondali, è costantemente minato dall’acqua salata. Secondo gli esperti c’e’un altro drammatico problema: l’aumento del livello del mare che tra 50 anni allaghera’ non solo Venezia ma tante localita’e coste.
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