In Italia un veicolo su 3 è a basso impatto di smog con un classe di emissioni fra euro 5 ed euro 6 per un totale di oltre 13,4 milioni di auto, furgoni, camion e autobus. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop sugli ultimi dati Unrae in relazione all’annuncio del Ministero dell’Ambiente italiano al Consiglio Ue in Lussemburgo sul sostegno al taglio del 40% delle emissioni nei trasporti entro il 2030. (foto d’arch. su smog e tutela stradale). Nonostante da nord a sud della Penisola ci siano ancora 4,6 milioni di veicoli circolanti che non raggiungono nemmeno la soglia di euro 2 – sottolinea Uecoop – si sta progressivamente affermando una nuova modalità di viaggio che punta non solo alle quantità di merce e persone coinvolte ma anche alla qualità ambientale degli spostamenti con una riduzione di polveri e smog. Un’attenzione che oltre alla gestione del traffico urbano coinvolge anche l’assegnazione degli appalti pubblici con i più recenti capitolati di gara che prevedono quasi sempre punteggi aggiuntivi per chi, come molte cooperative, usa mezzi di trasporto a basso impatto inquinante. Una sensibilità verso l’ambiente e la salute – rileva Uecoop – che ha portato al blocco dei mezzi più inquinanti in diverse regioni del nord Italia mentre solo a settembre 2018 sono cresciute del 28,2% rispetto allo scorso anno le vendite di auto ibride in Italia mentre sono più raddoppiate quelle elettriche, in controtendenza rispetto a un mercato che invece scende del 25% con un crollo di oltre il 38% per i diesel scesi a poco più di 60 mila contro i quasi 98mila del 2017. Esiste la necessità di rinnovare una parte importante dei veicoli circolanti – sempre secondo Uecoop – ma è altrettanto vero che l’acquisto di un’auto o di un furgone nuovi rappresenta un investimento importante e a volte molto difficile, se non impossibile, da affrontare dal punto di vista economico per una famiglia o per una piccola cooperativa, problemi ai quali aggiungere il costo assicurativo e non da ultimo quello per il carburante, che rimane fra i più cari del mondo con uno “spread” che arriva al 16,8% in più per un pieno fatto in Italia rispetto a uno in Germania. Per questo – conclude Uecoop – l’obiettivo del taglio delle emissioni deve rientrare in un generale piano di rinnovo di trasporti che preveda anche risorse specifiche per evitare di prosciugare ancora di più i bilanci di famiglie e cooperative.

 

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