Una politica ambientale del territorio che ha dotato il Friuli Venezia Giulia, dopo un lungo periodo di stasi, di una normativa aggiornata, oltre che di una nuova pianificazione capace di affrontare anche le sfide sul fronte energetico. Questo il concetto espresso dall’assessore regionale all’ambiente Sara Vito in un incontro stampa, a Trieste. Sul fronte della produzione legislativa l’assessore ha voluto ricordare le nuove disposizioni sulle attività estrattive, sui geositi (fino a prima privi di una regolamentazione) e sulla governance del Servizio idrico integrato e dei Rifiuti. Tre i processi di pianificazione attivati: quello energetico, che comprende la promozione delle rinnovabili; il Piano regionale di Gestione dei rifiuti, inclusi quelli speciali; infine il Piano regionale dei Bacini idrografici collegati alle lagune. Per quel che riguarda la prevenzione del rischio di piene e frane l’assessore ha sottolineato lo sblocco dei 40 milioni di euro per gli interventi che riguardano il Bacino del Tagliamento. A questi si sommano i 29 milioni (nel 2013 erano 3) contro le piene e le esondazioni dei corsi d’acqua, mentre per le opere anti-frane si è passati dagli 800.000,00 euro del 2013 ai 4,8 milioni di euro attuali. Per il 2017 fra gli obiettivi, come illustrato dalla presidente della Regione Debora Serracchiani, c’è quello di attivare le linee contributive sull’amianto ai Comuni, ai privati e alle aziende per 3,9 milioni di euro nel triennio 2017-2019. Infine, sul tema dei Rifiuti, è prevista una nuova disciplina organica al fine di superare la legge regionale per lo smaltimento che risale al 1987, introducendo la logica del riuso e del recupero.