Il Parco Naturale Regionale della Lessinia si estende sull’altipiano dei Monti Lessini, alle spalle di Verona, sino al confine con la provincia di Trento. Solcato da cinque profonde valli che si aprono a ventaglio, Val d’Alpone, Val d’Illasi, Valpantena, Valpolicella e la Val d’Adige, custodisce all’interno dei suoi confini testimonianze naturalistiche e storiche di inestimabile valore. Gli elementi che rendono questa zona particolarmente interessante sono molteplici e vanno dalla posizione geografica alla presenza di importanti siti archeologici, dai percorsi di tipo naturalistico-ambientale e culturale alle località attrezzate per lo sport e ai centri famosi per i prodotti enogastronomici. Originali sono i nuclei abitati chiamati “contrà” che rappresentano un tipico esempio dell’architettura di pietra conosciuta in tutta Europa. Sparse lungo i sentieri del Parco, le antiche contrade e le malghe ristrutturate fanno bella mostra di sé, caratterizzando un paesaggio unico. Il Parco occupa un’area di oltre diecimila ettari, nella quale si alternano boschi di faggio, abete rosso, prati, pascoli e spettacolari fenomeni di origine carsica unici in Europa, come le città di roccia della Valle delle Sfingi a Velo Veronese o il Ponte di Veja a Sant’Anna d’Alfaedo, l’architrave d’ingresso di un’antica caverna, visitato anche da Dante Alighieri che lo ebbe presente nel descrivere le malebolge infernali. A piedi, in bici, a cavallo, con gli sci da fondo o da discesa, il Parco è il paradiso degli escursionisti e degli amanti della montagna. Le possibilità di esplorare l’altopiano sono praticamente infinite: gli appassionati del fondo non possono perdere la Translessinia che si snoda per 19 km dalla località sciistica di San Giorgio in Comune di Boscochiesanuova a Passo Fittanze, in Erbezzo; chi ama il trekking può scegliere tra i numerosi e suggestivi percorsi, quali il tratto del “Sentiero europeo ES” o le vie ferrate del Monte Carega, a est del Parco.(Nella foto: la valle delle sfingi). Numerosi sono i Musei che offrono un qualificato servizio didattico rivolto non solo alle scuole e alle famiglie ma anche a gruppi di adulti, grazie alla presenza di siti archeologici come la Grotta di Fumane, conosciuta come uno dei maggiori monumenti della Preistoria, con le sue testimonianze che rappresentano una eccezionale documentazione sulla vita dei Neanderthaliani e dei primi uomini moderni. I reperti rinvenuti nella Grotta sono conservati presso il Museo Preistorico e Paleontologico di Sant’Anna d’Alfaedo. Di estremo interesse il Museo di Bolca, in comune di Vestenanova, con i suoi fossili estratti dal Monte Postale e dalla Pesciera. Per la qualità della conservazione e per il numero dei reperti, è considerato il più importante deposito fossilifero del periodo Cenozoico, quando su tutta l’area dei Monti Lessini si estendeva un caldo mare a carattere tropicale, ricco di flora e di fauna. Anche il Museo Paleontologico di Roncà offre un ampio quadro della fauna e della flora tropicale della Lessinia di oltre 40 milioni di anni fa, così come il Museo Geopaleontologico di Camposilvano di Velo, che merita di essere menzionato come il museo di Attilio Benetti, il curatore che ha dedicato la propria vita al recupero delle stupende ammoniti lì conservate. In comune di Erbezzo si trova la Malga Derocon, che ospita un’area comprendente un recinto faunistico dove vivono camosci, cervi, caprioli e marmotte, un percorso botanico e un edificio, il “baito”, adibito a centro per i visitatori che possono percorrere i sentieri all’interno dell’area e avvicinare gli animali in stato di semi-libertà. Sempre nei dintorni di Erbezzo, si trova Belfiori, noto per il suo mulino ad acqua risalente al XVI secolo. L’edificio, oggetto di un attento recupero, si presenta perfettamente integro nella sua struttura, originale ed ancora funzionante. A pochi chilometri da Selva di Progno si trova Giazza, dove si può visitare il Museo Etnografico dedicato alla popolazione cimbra, con annesso Centro di Documentazione. È questa la zona in cui è più vivo l’attaccamento alle tradizioni e alla cultura delle popolazioni di origine bavarese che tra il XII e il XIV secolo giunsero sull’altopiano. Dal paese si snodano diversi sentieri percorribili a piedi, che portano ad una meta naturalistica interessante: la Foresta di Giazza, risalente alla fine dell’800 grazie ad un importante rimboschimento dell’alta valle. Nei dintorni, a Campofontana, un piccolo paese al centro di un’ampia distesa ondulata di prati, si trova la famosa “Madonna della Lobbia”, una scultura in pietra ricavata da un sasso e collocata su uno spuntone di roccia, quasi un rustico altare. La Lessinia si contraddistingue anche per la sua ricchezza enogastronomica, legata a piatti e prodotti tipici la cui produzione viene incentivata attraverso il recupero di attività tradizionali: gli gnocchi di malga, i funghi, le castagne, il formaggio ed i celebri vini della pedemontana come il Valpolicella, l’Amarone, il Recioto, il Soave e il Durello. A Badia Calavena ogni anno a fine novembre si svolge la tradizionale festa dei bogoni, le lumache. Si tratta di una delle rassegne più antiche in Italia, occasione unica per degustare specialità a base di lumache e tartufi, dall’antipasto al dessert. Anche a San Mauro di Saline è tipica questa specialità, ma più famosa è la sua produzione di una pregiata qualità di castagna, il “marrone dop”. Non mancano feste paesane a ricordo di antichi riti che di anno in anno vengono riproposte nelle splendide cornici del paesaggio lessinico, come la “festa del fuoco” a Giazza e la festa dei “trombini” a San Bortolo, in comune di Selva di Progno. (ODM)

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