“Il patrimonio forestale del Veneto già copre oltre il 20% della superficie regionale totale e, soprattutto nelle aree montane e pedemontane, è in continua crescita. Esso ha un suo peso importante per l’economia locale ma, di converso, a volte può determinare addirittura diverse problematiche, soprattutto relativamente agli incendi boschivi e ancor più agli aspetti idrogeologici. Nel territorio infatti ci sono circa 400.000 ettari di superficie forestale complessiva, su cui insiste un capitale legnoso di circa 80 milioni di metri cubi che si caratterizza per un accrescimento annuo in volume pari a oltre 2 milioni di metri cubi. Di questi ultimi, circa 330.000 metri cubi è il prelievo legnoso annuo in Veneto, pari solo al 16% dell’accrescimento. In altri termini – ha sostenuto l’assessore all’ambiente e foreste GianPaolo Bottacin – quella che più di qualcuno ricorderà come la “festa degli alberi”, manifestazione che si svolgeva in molti comuni e scuole tra gli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta per incentivare l’aumento del bosco e che ultimamente qualche ambientalista tenderebbe a rilanciare, oggi nel nostro territorio non ha proprio più alcun senso di esistere. Risulta invece evidente che va aumentato il valore del prelievo, agendo innanzitutto su una necessaria semplificazione della normativa forestale regionale, ma anche certificando la filiera forestale veneta e promuovendo l’impiego del legno nell’ambito dell’industria”. “In questi giorni si sta riaccendendo il dibattito su alcune tematiche legate al bosco e alla forestazione, un tema che soprattutto per chi vive la montagna è di assoluto interesse per la sua valenza non solo ambientale ma d’impatto anche sulle politiche economiche, culturali e sociali, oggi spesso complessivamente definite con il termine non sempre chiaro di “green economy”. L’argomento va trattato con una visione non generalizzata, ma che deve essere calata nel contesto territoriale. Se in alcune realtà la ricostituzione del patrimonio boschivo va assolutamente incentivata, in altre – ed è il caso del Veneto – si deve agire tenendo conto di quanto il bosco sia già esteso e anche della necessità di dare risposte in termini di sicurezza alle aree circostanti ad esso”, come messo in evidenza dall’ass. Bottacin il quale ha concluso affermando: “La materia forestale, coinvolgendo molti settori e un tessuto di imprese molto rilevante anche nel campo delle costruzioni, del manifatturiero e spesso dell’energetico, va inoltre affrontata non solo da un punto di vista ecologico ma a trecentosessanta gradi; tant’è che in diversi impegni internazionali sottoscritti dal Governo italiano e anche in numerose indicazioni comunitarie si evidenzia la necessità di approvvigionamento di legname”.

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