Cervi, camosci, stambecchi e caprioli che popolano i terreni del Parco dello Stelvio arrecano danni con il loro brucarre orti e campi pivati che si trivano nella fascia trentino. Per venite incontro ai danneggiati la Provincua autonoma di Trento ha deciso
di assegnare delle recinzioni in prestito per proteggere orti e campi da questi ungulati sempre in cerca di cibo. Su proposta del vice presidente e assessore all’ambiente Mario Tonina, la Giunta provinciale ha approvato criteri, modalità e procedure per la concessione in comodato gratuito di materiale per prevenire, attraverso recinzioni e protezioni, i danni causati dagli ungulati a orti e campi privati ad uso familiare, nel settore trentino; come veniva fatto prima del passaggio della gestione del territorio dal Consorzio Parco Nazionale dello Stelvio alla Provincia autonoma di Trento. “Con questo provvedimento – sottolinea il Tonina – diamo risposta ad una precisa esigenza espressa dalla comunità, attraverso l’utilizzo di strumenti rispettosi dell’ambiente, della fauna e del paesaggio”. La fauna selvatica danneggia le coltivazioni, sia attraverso il calpestio che il brucamento, creando, come lamentato dai residenti, danni ingenti. Con il provvedimento adottato è stata prevista la fornitura di materiali, per realizzare recinzioni e steccati, in comodato gratuito, ai privati cittadini che hanno a disposizione orti e campi nel settore trentino e che vogliono difenderli dagli effetti della presenza degli ungulati. I materiali – si apprende – non saranno concessi a chi beneficia di ulteriori forme di contributo o indennizzo per lo stesso appezzamento oggetto della richiesta. La struttura provinciale che istruirà le pratiche di richiesta di materiali è il Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette che cura la gestione trentina del Parco. Il provvedimento adottato stabilisce obblighi e sanzioni. (pf arch.)
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