A Sandrigo (Vicenza) gli “Stati generali dei Boschi di pianura”, un evento straordinariamente importante per il territorio e l’ambiente che punta a ripristinare, almeno in parte, la vasta superficie coperta da boschi planiziali che alla fine del XVIII° secolo nel Veneto era composta da circa 7.000 ettari di “rovereti” d’alto fusto. L’iniziativa, promossa da Regione, Veneto Agricoltura, ANCI e Comune di Sandrigo, alla quale hanno preso parte oltre 200 persone, con l’intervento di numerosi esperti, tra gli altri di Giustino Mezzalira di Veneto Agricoltura (Boschi di pianura: storia di un passato che ritorna), Gabrielle Buffa dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (Il valore bio-geografico dei boschi di pianura), l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan e rappresentanti di Amministrazioni Pubbliche (Luisa Serato di CAV – Concessioni Autostradali Venete che farà il punto sulla fascia verde del Passante di Mestre), di numerose Associazioni (Michele Zanetti dell’Associazione Naturalistica Sandonatese). Durante i lavori è stata elaborata la “Carta di Sandrigo” che ha sancito non solo l’importanza dell’evento ma soprattutto segna la via che punta, entro il 2050, a moltiplicare per 10 gli attuali 500 ettari di boschi planiziali presenti nel Veneto. Quindi 5.000 ettari di boschi di pianura in grado di coniugare biodiversità, benessere per i cittadini (lotta allo smog e funzione ricreativa), valore per il turismo e produzione di legname.