Le società caratterizzate da eterogeneità sempre più consistenti necessitano di stili di vita inclusivi che in modo più complesso, rispetto al passato, facilitino una qualità della vita per tutti, e in particolare per coloro che manifestano maggiori vulnerabilità, e nuove forme di coesistenza. Bisogna allenare le comunità all’inclusione e a trarre vantaggio dalle differenze, spostando i fulcri del potere, stimolando empatia, comprensione, ricerca di soluzioni via via diverse di gestione di interazioni complesse e in grado di innovare. Il General Course dell’Università patavina – unico in Italia – dal titolo “Diritti Umani e Inclusione”, punta proprio a questo. Il futuro ha bisogno di professionisti con una mentalità inclusiva, cosmopolita, capace di assumere punti di vista diversi, di esaminare in modo più complesso le realtà sociali, di andare oltre i propri ‘orizzonti personali’. Per favorire il tutto c’è il General Course, rivolto trasversalmente a tutti gli studenti dei corsi di laurea triennali e magistrali;  ha un carattere interdisciplinare, prevedendo il coinvolgimento e la collaborazione di docenti e ricercatori di dipartimenti diversi. Le lezioni del corso tratteranno, tra l’altro, di complessità, eterogeneità, super-diversità e inclusione nel XXI secolo; modelli di salute, benessere, disabilità e analisi delle barriere/facilitatori contestuali e psicosociali; introduzione al paradigma universale dei diritti umani; la sfida dell’educazione inclusiva; tecnologia accessibile; economia e management per l’inclusione; corpo, movimento e salute; ambiente e natura per tutti; l’accessibilità; beni culturali, declinazioni per l’inclusione; benessere umano e benessere animale; invalidità e lavoro. Appare evidente, pone in risalto una nota dell’ateneo, che si dà spazio ad un approccio che vuole utilizzare una pluralità di codici e di linguaggi e dunque andare oltre ad un sapere ancorato alla specificità di una singola disciplina. In un certo senso, è un corso che va controcorrente rispetto a quella specializzazione disciplinare che oggi caratterizza la maggior parte dei nostri corsi di laurea. Si rtiene che nell’era dell’interdipendenza planetaria, della mondializzazione dei mercati, di sistemi sociali di grandi dimensioni, delle comunicazioni globali, della pluralizzazione degli attori che agiscono e interagiscono dalla città fino alle grandi organizzazioni internazionali, della transnazionalizzazione dei rapporti e delle strutture, della internazionalizzazione dei diritti umani, costruire una società inclusiva richieda una contaminazione tra culture e discipline diverse. L’insegnamento, inserito all’interno del corso di laurea in Scienze politiche, relazioni internazionali, diritti umani, consiste in un esame a scelta dello studente, e per favorire tutti gli studenti, si presenta in due diverse formulazioni – a 6 CFU (45 ore) o a 9 CFU (65 ore) – a libera scelta. Si presenta anche come ‘corso singolo’ per cittadini, operatori e professionisti interessati. Info e modalità di iscrizione: http://www.unipd.it/inclusione/general-course.

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