Fieragricola è anche realtà virtuale e si è constatato allo stand del Consorzio agrario del Nordest e Calv Alimenta. Un visore 3D permette di entrare nel rumine, il pre-stomaco del bovino, per osservare (foto) attraverso la realtà aumentata come gli ingredienti di un nuovo mangime interagiscono con i batteri responsabili della digestione dell’animale. L’innovazione alla rassegna internazionale dell’agricoltura di Verona è presente anche con MooMonitor+. Un collare per la vacca, in grado di effettuare 36 misurazioni al secondo attraverso un accelerometro, registrando calori, ruminazioni, tempi impiegati per mangiare e riposare. Ogni giorno vengono raccolti 3 milioni di dati, salvati in cloud su un server della ditta produttrice irlandese, Dairy master, che vengono elaborati ogni 15 minuti. Ogni anomalia è segnalata in tempo reale all’allevatore sullo smartphone, grazie ad una app specifica. Zootecnia 4.0. Così la zootecnia digitale fa il pieno a Fieragricola.
È evidente dal boom di richieste per la robotica e tutti quegli strumenti che spingono verso l’automazione, come le macchine semoventiper avvicinare il foraggio alle corsie di alimentazione in stalla e quelle per la distribuzione della razione alimentare. A spingere sull’acceleratore dell’innovazione sono, indubbiamente, i finanziamenti previsti dai Programmi di sviluppo rurale, ma anche, come spiega Claudio Destro, vicepresidente dell’Associazione italiana allevatori (Aia), “le richieste dei consumatori, particolarmente attenti atematiche come il benessere animale, la sostenibilità ambientale, l’uso consapevole del farmaco e la sicurezza alimentare. Qui si inserisce il ruolo di Aia, che deve aiutare gli allevatori in tale per
corso e allo stesso tempo deve rassicurare i consumatori sulle attività che si fanno  negli allevamenti”. In questa linea si muoverà anche la riorganizzazione del sistema Aia, illustrata a Verona dal presidente Roberto Nocentini.
La questione del benessere animale è stato uno dei temi al centro del Milk Day di Fieragricola , che ha affrontato, con Luigi Bertocchi, responsabile del Centro di referenza nazionale sull’Animal welfare dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. “Il benessere animale è un concetto dinamico e uno stato biologico che sivaluta su parametri scientifici – ha spiegato -. Le stalle che sono interessate a migliorare i propri parametri possono richiedere una valutazione all’Istituto zooprofilattico, attraverso il nostro sito internet e i nostri valutatori”. È stata proprio la leva del benessere animale ad aver spinto Sara Pasetto, allevatrice di Trevenzuolo (Verona) con 300 ettari e 320 capi in mungitura, a percorrere tre anni fa la strada dei robot di mungitura, come ha raccontato allo stand di Lely. “Volevamo animali più sani e controllati e incrementare la produzione, dopo la fine delle quote latte – ha specificato Pasetto -. Oggi sono molto soddisfatta della scelta, che ha avuto effetti positivi anche sulla qualità del latte e sullo stato di salute delle bovine”.
I produttori cercano di ottimizzare i costi di produzione in stalla e il robot di mungitura sembra essere una risposta efficace. Ne è convinto Tiziano Ganz, direttore vendite DeLaval Italia. «Mai abbiamo installato così tanti robot di mungitura come lo scorso anno e saremmo contenti di ripetere lo stesso successo anche nel 2018 – ha affermato -. L’installazione di queste
apparecchiature in stalle permette anche di eliminare i costi della manodopera ed è la ragione per cui la robotica sta avendo successo, oltre alla possibilità di verificare lo stato di salute della mandria e i livelliproduttivi in tempo reale”. Oltre al robot di mungitura a mono-box, la ditta Bellucci Orlando e C. srl, importatore della tedesca Gea, ha presentato a Verona un robot per avvicinare il fieno agli animali su un percorso predefinito e una pulitrice automatizzata per eliminare le deiezioni zootecniche dal pavimento grigliato.

 

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