Nell’ambito di indagine della “città che si trasforma” avviato da qualche anno dall’Ateneo Veneto, tornano gli incontri sulla mobilità lagunare, ovvero sulle possibili strategie di mobilità in una città come Venezia, inevitabilmente articolata tra terraferma e centro storico insulare. Dopo aver analizzato nei primi appuntamenti le problematiche relative alla mobilità, all’accesso all’insula e alla crocieristica, l’analisi ora si sposta sui nodi e sulle aree determinanti per il futuro di Venezia, della laguna e della città metropolitana: luoghi da leggersi in stretta relazione con i sistemi di accesso e di mobilità. Ragionando su un possibile futuro per la “grande Venezia”, il tema della mobilità consente infatti di riflettere anche attorno ad una auspicabile convivenza tra la soverchiante economia turistica da un lato e la vita di una città grande e multipolare dall’altro. La quinta mezza giornata di studio è incentrata sull’Arsenale di Venezia. L’Ateneo Veneto ritiene che, dopo un lungo periodo di silenzio, sia venuto il momento di parlare nuovamente di un’area così strategica per la città: non tanto per evocarne il magnifico passato, quanto per parlare del domani. E’ questa l’occasione – il 2 maggio – per portare a conoscenza piani e programmi, oltre che per fare emergere prospettive future, attraverso il coinvolgimento dei rappresentanti di tutti quegli enti che, a vario titolo, sono coinvolti nella gestione presente e futura dell’Arsenale. Il programma della mezza giornata di studi su “Il futuro dell’Arsenale di Venezia” prevede una serie di interventi che inquadrano la situazione dell’Arsenale dal punto di vista storico e tecnico per poi passare a una tavola rotonda.

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