“Pane fresco” e “pane a chilometro zero”, sono questi i prodotti genuini su cui puntano i panificatori dell’Associazione Artigiani e Piccola e Media Impresa “Città della Riviera del Brenta” che si battono perché sulle tavole arrivi un prodotto genuino e di qualità. A tracciare un quadro positivo del settore sono, il Presidente Luca Vanzan, il segretario Giorgio Chinellato e il capo categoria dei panificatori della Riviera del Brenta Denis Riatto. “Il settore dei panifici – hanno spiegato Vanzan e Chinellato – ha affrontato il periodo della crisi economica da cui stiamo uscendo, con grande capacità imprenditoriale e spirito di sacrificio. Il settore dei panificatori artigiani della Riviera del Brenta comunque, a differenza di altri comparti, ha avuto meno impatti negativi dal periodo di crisi economica decennale, e si è sempre contraddistinto per ricerca di un prodotto di qualità e legato al territorio”. I panifici artigianali in Riviera del Brenta sono circa una cinquantina e sono una trentina quelli iscritti all’Associazione Artigiani. “Si tratta – ha aggiunto Denis Riatto,appello panificatori riviera brenta capo categoria dei panificatori dell’Associazione- di imprese prevalentemente a conduzione famigliare che danno lavoro complessivamente a circa 150 persone. Le persone e le famiglie della nostra zona, al pane fresco e certificato non ci rinunciano, ed è proprio su questi prodotti che noi puntiamo. La dicitura “pane fresco” tutelata da una specifica etichettatura proveniente da una legge regionale ad hoc, permette al nostro prodotto di distinguersi da quello che si vende in alcuni (non in tutti) supermercati. Li si vende pane congelato o precotto, appositamente scaldato ma che fresco non è, cioè non è fatto e venduto in giornata. Nonostante gli artifici linguistici spesso utilizzati per aggirare la dicitura “pane fresco” il nostro prodotto in quei supermarket non si trova”. In altri supermercati invece si può trovare anche pane fresco fatto e ordinato ai panifici locali e ovviamente artigianali ;Un ulteriore passo in avanti in favore della genuinità e dei prodotti del territorio i panificatori della Riviera lo hanno fatto promuovendo con diversi affiliati il “pane a chilometro zero”. “In questo caso lo scopo è quello di promuovere una filiera locale – dice Riatto- aiutando anche gli agricoltori della zona a piazzare ad esempio le proprie produzioni di grano e farina”. Ma aprire un panificio conviene dal punto di vista imprenditoriale? “La nostra, continua a restare nonostante le innovazioni- ha detto Riatto- una professione dura. Per preparare e produrre il pane, paste e i dolci ci si deve alzare ogni giorno alle 3 del mattino e nell’attività è impegnata quasi sempre una famiglia intera. Va detto comunque che con molto sacrificio e lavoro, le prospettive economiche alla fine non mancano”.