L’apertura dell’Arena ai grandi eventi sportivi, il potenziamento dell’impiantistica cittadina e le candidature italiane per le olimpiadi invernali 2026. Questi alcuni importanti temi oggetto dell’incontro a palazzo Barbieri tra sindaco Federico Sboarina, accompagnato dall’assessore allo sport Filippo Rando, e il presidente del Coni Giovanni Malagò (foto), presente a Verona per i Mondiali di scherma Cadetti e Giovani. “Tutto quello che va nella direzione di una crescita dello sport veronese – ha sottolineato il sindaco – troverà sempre in questa Amministrazione il massimo sostegno possibile. Già oggi, grazie ad un’ampia disponibilità di strutture impiantistiche di alto livello, Verona rappresenta per molti aspetti un punto di riferimento per i grandi eventi nazionale ed internazionale dello sport. Ne sono da esempio i campionati Mondiali di scherma che, in questi giorni, sono entrati nel vivo delle competizioni al Cattolica Center. Anche per questo, è giusto che l’Arena ritorni ad essere uno dei principali scenari italiani dove sia possibile realizzare appuntamenti sportivi di alto livello. Un obiettivo possibile, su cui stiamo già lavorando. L’Arena è il principale palcoscenico al mondo in cui esibire il meglio dello sport. Per quando riguarda la notizia di un nuovo stadio, dico solo che l’eventualità verrà comunicata solo quando e se sarà concreta – ha poi precisato il sindaco –. Per le olimpiadi, invece, se ci sarà un percorso concreto da percorrere Verona ci sarà”. “Verona è una città dalla forte vocazione sportiva – ha sottlineato Malagò – con un’offerta di impiantistica di alto livello. Il Cattolica Center, ad esempio, è una struttura assolutamente in linea con quelli che sono i dettami di strutture idonee ad ospitare convegnista e, al contempo, eventi prestigiosi legati allo sport indoor. La stessa Arena è un biglietto da visita che rappresenta indubbiamente una location straordinaria dove realizzare eventi sportivi di alto profilo. Per quanto riguarda le strutture calcistiche italiane bisogna lavorare per realizzare qualcosa di diverso dagli stadi generati da Italia ’90. Sono passati 28 anni e gli stadi sono diventati vetusti e lontani dalle necessità sportive delle città in cui sono stati realizzati”. Sul fronte olimpico il presidente Malgò ha ricordato come: “al momento ci sono 7 nazioni interessate, noi siamo l’unica con più di una città candidata. La scelta, per questo, implica qualche riflessione per poter elaborare un percorso concreto da condividere”.

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