Il Veneto con ben 376 specialità è nella top ten delle regioni che portano l’Italia ai vertici internazionali con 5047 tipicità alimentari tradizionali presenti sul territorio. Un Made in Italy da record mondiale per varietà e ampiezza del patrimonio agroalimentare. E’ quanto emerge dal nuovo censimento delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, presentato dalla Coldiretti per lo storico appuntamento dell’anno internazionale del cibo italiano nel mondo proclamato nel 2018, all’apertura del Villaggio contadino della Coldiretti sul lungomare Caracciolo, Rotonda Diaz, a Napoli con oltre diecimila agricoltori (www.coldiretti.it) lungo 1,5 km di mercati contadini, agrichef con le ricette storiche ed esposizioni ad hoc per il primo Black Friday della tavola per far conoscere e salvare i tesori nascosti del Made in Italy. La bandiera del gusto sventola sulla nostra regione – commenta il presidente Martino Cerantola – grazie alla biodiversità e ad una forte identità, frutto del rispetto delle tradizioni e della cultura contadina: dal mais sponcio al formaggio “imbriago”, dal kodinzon all’asparago bianco del Sile, dalla gallina padovana al mandorlato di Cologna Veneta, dal miele di Barena fno al melone del Delta, ai raggi X sono passati tutti i diversi tipi di pane, pasta, formaggi, salumi, conserve, frutta e verdura, dolci e liquori che compongono il patrimonio enogastronomico nazionale, classificati per regione e tipologia, con gli esempi piu’ curiosi, piu’ rari, piu’ antichi, piu’ ricchi di proprietà salutistiche nella piu’ ampia esposizione della variegata offerta territoriale mai realizzata prima. Grazie all’opera di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari, il numero delle tipicità regionali che l’Italia puo’ offrire è passato – sottolinea la Coldiretti – dalle iniziali 2.188 del primo censimento nel 2000 alle 5.047 attuali con un aumento del 131% dei prodotti salvati dal rischio di estinzione. Per quanto riguarda le varie categorie si tratta – spiega la Coldiretti – di 1.521 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.424 verdure fresche e lavorate, 791 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 497 formaggi, 253 piatti composti o prodotti della gastronomia, 147 bevande tra analcoliche, birra, liquori e distillati, 167 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 159 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. Un’offerta che è stato possibile far tornare sulle tavole degli italiani – rileva Coldiretti – grazie anche alla rete di vendita diretta dei mercati, delle fattorie e degli agriturismi di Campagna Amica. “Si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di un patrimonio anche culturale che il nostro Paese può oggi offrire con orgoglio ai turisti italiani e stranieri” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel ricordare che “il primato nei prodotti tradizionali si aggiunge a quello dei prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti dall’Unione europea, che hanno raggiunto quota 292, e ai 523 vini italiani Docg, Doc e Igt”.