Da una nota di MF, si ricorda che Standard & Poor’s aveva tagliato giorni fa il rating di “Veneto Banca” a B+ da BB- con outlook negativo a causa dell’inchiesta della magistratura che coinvolge la passata gestione dell’istituto e che ipotizza il reato di ostacolo all’attività di vigilanza. E’ di queste ore, invece, che l’agenzia di rating Fitch ha rivisto al rialzo l’outlook di Unicredit portandolo a stabile da negativo. Ha inoltre confermato i rating BBB+ a lungo termine, F2 a breve termine e bbb+ per il rating individuale. Si è appreso poi da Londra che Standard Ethics ha assegnato un outlook positivo a Mediobanca grazie anche alla revisione dei patti di sindacato. Va ricordato che “Veneto Banca” ha presentato il Piano programmatico triennale 2015-2017, in attesa dell’assemblea sul bilancio convocata il 18 aprile. In esso è stato previsto un ritorno all’utile già nel 2015, mentre il margine di intermediazione, come ha sottolineato Milano Finanza in una nota, dovrebbe salire a 1 miliardo, con un rote al 7,2% e un common equità fully loaded al 10,8%. Il gran nodo sono i costi: essi dovrebbero scendere dai 621 milioni del 2014 ai 525 milioni del 2017, con un cost-income in ribasso al 52,1%. Cosa prevede il Piano triennale della banca trevigiana? Esuberi in 3 anni di 450 persone e la chiusura di circa 70 agenzie.

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