I più qualificati giornali economici, agenzie specializzate come MF e i mercati di piazza affari hanno preso atto dell’accordo firmato fra Enrico Marchi (con le sue controllate Giovanni Marchi e Aprile) e il socio storico Andrea de Vido sull’uscita di quest’ultimo da Finint, la finanziaria che detiene il controllo di Save, societa’ che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso, e Verona/Brescia. Marchi (che è il presidente del Gruppo) rileverà la quota del 50% dell’ex socio e la cedera’ ad una BidCo che sara’ controllata dallo stesso Marchi e dai fondi infrastrutturali Deutsche Asset Management e InfraVia. Gli accordi con i fondi, è detto in alcuni commenti di analisti, prevedono una valorizzazione dell’azione Save a 21 euro. Una volta effettuati tutti i passaggi relativi agli accordi, la BidCo dovrà lanciare un’Opa obbligatoria al prezzo di 21 euro per azione. Save ha chiuso la seduta di venerdi’ scorso con un prezzo di 20,29 euro per azione e ora il mercato ha subito premiato l’intesa: l’azione sale di oltre il 5% a 21,34 euro, superando il prezzo d’Opa. Marchi, in una dichiarazione, ha precisato che “il mio impegno è stato di garantire continuità al managemente e di tenere a Venezia la testa del sistema aeroportuale del nordest”. L’accordo prevede l’acquisto da parte delle controllate Giovanni Marchi e Aprile, del 50% che Andrea de Vido detiene in Finint, permettendo all’ex socio, esposto con le banche venete, di uscire dalla finanziaria e coprire i suoi debiti. L’intesa e’ subordinata all’avverarsi entro il 30 luglio (prorogabile al 30 agosto 2017) di alcune condizioni sospensive pattuite nell’interesse esclusivo dell’acquirente e quindi da esso rinunciabili e del via libera delle autorita’ (compresa Bankitalia). Il secondo accordo e’ stato siglato fra Marchi e i due fondi gestiti da Deutsche Asset e InfraVia Capital Partners per la cessione della partecipazione di controllo di Save a una societa’ di nuova costituzione (BidCo) che alla fine sara’ partecipata dai tre soggetti. Il finanziamento dell’operazione e’ stato organizzato da gruppo Intesa SanPaolo e Unicredit. Nel caso le condizioni sospensive dell’accordo tra Marchi e de Vido non si conluderanno, spiega una nota, non si dara’ esecuzione agli accordi (compreso quello con i fondi) e dovra’ esser dato corso ad “un percorso di valorizzazione di Finint e dei suoi asset, tra cui Save, tramite uno o piu’ processi competitivi”. Il divorzio tra Marchi e De Vido è avvenuto il 31 marzo.

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