La mostra Leoni e Tori dall’Antica Persia ad Aquileia, in Friuli, sarà inaugurata il 25 giugno (durerà fino al 30 settembre) al Museo Archeologico. Essa presenta reperti esclusivamente provenienti dai musei iraniani, in parte inediti per l’Europa, e vestigia dello splendore della civiltà persiana ai tempi delle dinastie achemenida e sasanida.”Una mostra di rilevanza mondiale che dimostra come Aquileia, culla di incontro delle genti e delle culture più di duemila anni fa, torna a essere oggi più centrale che mai e che suggella più intensamente i rapporti che ci legano all’Iran” ha detto la presidente del Friuli V.Giulia Debora Serrachiani. L’esposizione è stata presentata alla stampa a Roma nella sede del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT). Con la presidente Serracchiani hanno illustrato le caratteristiche e il rilievo dell’evento il ministro Dario Franceschini, l’ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia Jahanbakhsh Mozaffari, il direttore del Museo Nazionale dell’Iran Jebrael Nokandeh e il presidente della Fondazione Aquileia Antonio Zanardi Landi, presente il sindaco di Aquileia Gabriele Spanghero. L’evento cuturale, realizzato in soli cinque mesi, “ha l’ambizione – ha osservato Serracchiani – di diventare il secondo tassello del progetto Archeologia ferita, nato con la mostra zero sui reperti del Museo Tunisino del Bardo, che nel periodo invernale aveva portato ad Aquileia, in soli due mesi e 20 giorni, oltre 16.000 persone”. La mostra aquileiese sull’Antica Persia, che attinge a 25 reperti provenienti dal Museo Archeologico di Teheran e da quello di Persopoli, fa seguito alla visita istituzionale della Regione Friuli Venezia Giulia in Iran nello scorso mese di gennaio che ha segnato, ha osservato Serracchiani, “un rafforzamento e un intensificarsi delle relazioni” con la Repubblica Islamica. Secondo l’ambasciatore Mozaffari, proprio “le relazioni culturali costituiscono le fondamenta del rapporto tra Italia e Iran” e in quest’ottica “i musei sono ponti”, così il direttore Nokandeh. In quest’ottica il ministro Franceschini ha evidenziato l’importanza di attivare una “diplomazia culturale”, perché “la cultura unisce e spinge al dialogo e all’accoglienza e Aquileia sta via via costruendo una vocazione su questo tema”. L’obiettivo indicato da Zanardi Landi di “moltiplicare il numero dei visitatori al Museo Archeologico di Aquileia” fa il paio con “lo scopo di favorire la comprensione con chi rappresenta un’antichissima civilizzazione come l’Iran e di costituire ragioni d’incontro”. I visitatori dell’esposizione ad Aquileia potranno scoprire oggetti di enorme valore, alcuni tratti da decorazioni architettoniche, che riportano in vari materiali le forme di leoni e di tori, rispettivamente simboli del sole, del giorno e della luce e della natura, della notte e del buio. “Dalle dinastie degli achemenidi e dei sasanidi, nella scelta degli oggetti – ha spiegato il direttore del Museo Nazionale iraniano – si è cercato di optare per quelli che raccontano la storia e i rapporti estensivi tra la Persia e l’Antica Roma, quando i due imperi erano quasi vicini”. Due mondi che alla fine cedettero alle invasioni – Persopoli ad Alessandro Magno, Aquileia ad Attila – ma il cui patrimonio di cultura e di civiltà non fu cancellato e che oggi si incontra di nuovo, nel progetto di valorizzare l’archeologia, “ferita – ha detto Serracchiani – di volta in volta dagli eventi, dalla storia, dal terrorismo o dall’ignoranza come incapacità di conoscere quale patrimonio culturale si ha”.