“Analizzare più a fondo i potenziali effetti del trattato sull’ordinamento democratico, l’uguaglianza di fronte alla legge, l’occupazione, il settore agricolo e agroalimentare, i diritti dei consumatori e dei lavoratori, il settore dei servizi, il principio di precauzione, la salute e l’ambiente”. E’ quanto hanno precisato numerose realtà della società civile, del mondo sindacale, produttivo e dell’ambientalismo al Presidente del Senato, Piero Grasso, manifestando apertamente le diffuse preoccupazioni sugli impatti economici e sociali del CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), l’accordo commerciale tra Unione Europea e Canada che il Senato italiano dovrebbe sottoporre a ratifica il 22 giugno. All’incontro,informa una nota, hanno partecipato il Segretario Generale della Cgil Susanna Camusso, il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, la Presidente di Legambiente Rossella Muroni, il Presidente di Adusbef Elio Lannutti, il Vice presidente di Federconsumatori Emilio Viafora, il Presidente del Movimento Consumatori Alessandro Mostaccio, la Vice Presidente di Fairwatch Monica Di Sisto e la Responsabile Agricoltura di Greenpeace Federica Ferrario. In particolare, è stata evidenziata l’opportunità di attendere il pronunciamento della Corte Costituzionale francese, alle prese con un ricorso firmato da 106 Parlamentari, sui possibili vizi di incostituzionalità dell’accordo, che potrebbe minare l’esercizio della sovranità nazionale, violare il principio di precauzione, l’indipendenza e l’imparzialità dei giudici e il principio di uguaglianza davanti alla legge. Non solo, ma l’urgenza di un voto di ratifica tanto ravvicinato viene a cadere di fronte al fatto che in Canada nulla verrà deciso fino al prossimo autunno. L’assemblea legislativa del Quebec, infatti, ha terminato le sue sessioni deliberative e non tornerà a riunirsi prima di settembre. Per questa ragione, rimane incompiuta l’approvazione della legge sull’implementazione provvisoria del CETA, che dunque non potrà entrare completamente in vigore per i prossimi tre mesi. Il Senato dovrebbe accogliere le raccomandazioni del Presidente Pietro Grasso e rinviare il voto sul CETA, così auspicano CGIL, Coldiretti, Legambiente, Adusbef, Movimento Consumatori, Federconsumatori, Fairwatch, Greenpeace, Slow Food, Arci, e Acli Terra.

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