Trenitalia deve cambiare registro: non è tollerabile abolire una prima classe su una tratta ferroviaria con scarso anticipo verso i pendolari e viaggiatori. “Come ammesso dagli stessi vertici della società che gestisce il trasporto ferroviario, anche la Regione è stata, purtroppo, vittima di un disservizio causato da Trenitalia. Quanto è accaduto a proposito della cancellazione della prima classe sui treni regionali non ha bisogno di ulteriori commenti: condivido pienamente le comprensibili proteste degli utenti per l’inaccettabile diffusione di notizie contraddittorie divulgate da Trenitalia in questi giorni. Un vero e proprio teatrino che non dovrà più ripetersi”. E’ la precisazione dell’assessore ai trasporti della Regione Veneto, Elisa De Berti, che è intervenuta nei confronti di Trenitalia affinché chiarisse la questione della cancellazione della prima classe dai treni regionali e che ha portato alla diffusione della seguente nota da parte del direttore della divisione passeggeri del Veneto di Trenitalia, in risposta a una lettera di protesta di un abbonato apparsa su un giornale online di Rovigo, con la quale, tra l’altro, si conferma che il servizio sui treni regionali dal prossimo 11 dicembre sarà di sola seconda classe. “Fornisco chiarimenti in merito all’articolo sulla cancellazione della prima classe sui treni Regionali Veloci tra Venezia e Bologna, scusandomi da subito per la confusione che si è creata, per responsabilità di Trenitalia. Non è nostro stile operare così: purtroppo un corto circuito informativo al nostro interno ha generato l’equivoco. Regione Veneto non ha responsabilità alcuna”. E’ vero che sono circolate informazioni contradditorie in merito, che hanno messo in difficoltà i clienti, nonostante appositi annunci a bordo treno sulla soppressione del servizio siano stati erogati per alcuni giorni. Per l’esponente della Regione “sarà possibile ottenere il rimborso della differenza tra il prezzo dell’abbonamento mensile di prima classe e quello di seconda a scadenza della stesso rivolgendosi alle biglietterie. La soppressione del servizio è stata studiata per offrire maggiori posti complessivi fruibili a bordo treno, ma sicuramente sarà valutabile ritornare sulla decisione presa nel caso in cui si rivelasse necessario. Saremo attenti alle necessità che verranno rappresentate e certamente lo sarà anche la Regione, che, ripeto, non ha alcuna responsabilità nella confusione generata”.

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