“Veronafiere ha pensato di istituire, nell’ambito di Fieragricola, il Milk Day, fissato per venerdì 2 febbraio 2018. L’obiettivo è creare un’area-evento, all’interno della vetrina zootecnica della 113/ma rassegna internazionale dedicata all’agricoltura, che permetta un confronto di alto livello fra i produttori e la filiera sulla produzione di latte”. Lo ha reso noto Luciano Rizzi, Area manager Agriexpo & Technology di Veronafiere, incontrando alcuni importanti player del settore. I partner del Milk Day. Partner dell’iniziativa saranno Clal.it e Teseo, portali di riferimento mondiale del comparto lattiero caseario italiano e dell’allevamento sostenibile, il Gruppo Edagricole di Bologna, appartenente alla galassia di New Business Media, con le testate Terra e Vita, Informatore Zootecnico, Il Latte, Mark Up e GdoWeek, Crea, l’Associazioni degli allevatori, le cooperative di produzione e i consorzi di tutela. Fra gli eventi già in calendario ci sono i workshop organizzati da Edagricole – New Business Media al Padiglione 9 di Veronafiere su bovini da carne (mercoledì 31 gennaio, ore 15), sui suini (giovedì 1 febbraio ore 10) e sul settore avicolo (giovedì 1 febbraio, ore 15). Fieragricola, con 870 espositori (di cui 113 provenienti da 21 paesi), oltre 131mila visitatori (dei quali 20mila dall’estero), oltre 600 capi di bestiame nell’edizione 2016, scommette con ancora maggiore forza sulla zootecnia. Nell’ambito della 113ª edizione, in programma dal 31 gennaio al 3 febbraio 2018, si svolgerà anche la 27ª edizione di Eurocarne, salone internazionale delle carni e del packaging. «Desideriamo favorire un approfondimento relativo alle esigenze di produzione, alle innovazioni tecniche, che siano utili ai produttori di latte e ai segmenti della trasformazione e della distribuzione, promuovendo la diffusione delle best practice – prosegue Rizzi -. Fieragricola desidera contemplare anche nel 2018 una stretta connessione fra la vetrina espositiva e quella formativa e informativa». L’informazione sarà strategica, secondo Angelo Rossi e il team di Clal.it, per pianificare le produzioni ed evitare di innescare fenomeni di eccessiva volatilità dei prezzi. «L’export di prodotti lattiero caseari quest’anno sarà ancora positivo per l’Ue-28, nell’ordine dell’11,44%, ma nel secondo semestre del 2017 prevediamo che lo slancio si affievolisca rispetto ai primi sei mesi, diminuendo a un +7%, anche per effetto del super-euro – afferma Alberto Lancellotti di Clal.it –. La produzione complessiva europea in equivalente latte nel 2017 crescerà di 2.186.052 tonnellate». Secondo gli analisti di Clal.it, comunque, il rapporto fra domanda e offerta dovrebbe mantenersi in equilibrio e un’eventuale flessione dei listini per il burro (comunque oggi a un prezzo in Germania vicino ai 7.000 euro per tonnellata, cioè ad una cifra di oltre 2.000 euro superiore rispetto ai massimi storici mai registrati) e per il latte spot (in cisterna, ndr) potrebbero verificarsi fra novembre e dicembre, ma dovrebbero essere contenuti. L’importante, mettono in guardia la filiera, che le consegne di latte comunitarie non registrino un aumento selvaggio. Lo scorso mese di giugno le produzioni in Germania, Francia e Olanda sono state inferiori rispetto allo stesso mese del 2016 (rispettivamente: -%0,4; -1,4% e -0,4%), mentre sono cresciute in Italia (+4,5%), Irlanda (+6,1%), Polonia (+6,9%) e Ungheria (+1 per cento). In base ai dati Clal.it, nei primi sei mesi del 2017 le consegne di latte in Italia hanno raggiunto i volumi di 6.187.576 tonnellate, il 2,59% in più rispetto al primo semestre del 2016. La Lombardia, che rappresenta il 43% di tutto il latte nazionale prodotto, è cresciuta del 4,08% su base tendenziale. L’Emilia-Romagna, che è la seconda regione italiana per quantità di latte prodotto (16% del totale nazionale) ha incrementato le consegne del 3,75%, mentre il Veneto, terza regione produttrice, è cresciuto del 2,23 per cento. Quarto posto per il Piemonte (9% del latte prodotto a livello nazionale), che nel primo semestre 2017 è cresciuto del 3,87% su base tendenziale. Le prime tre province produttrici di latte sono Brescia (725.781 tonnellate prodotte nel periodo gennaio-giugno 2017, +4,26% rispetto allo stesso periodo del 2016), Cremona (662.616 tons, +4,46%), Mantova (504.898 tons, +3,40 per cento). Parma è la prima provincia dell’Emilia-Romagna per consegna di latte: 301.030 tonnellate prodotte nei primi sei mesi del 2017, il 3,22% in più rispetto allo stesso periodo del 2016. Seguono Reggio Emilia (276.966 tons, +1,90%), Modena (169.869 tons, +7,33%) e Piacenza (168.517 tons, +4,59%). Nel primo semestre 2017 Vicenza ha prodotto 192.192 tonnellate di latte, il 3,17% in più su base tendenziale, confermandosi la prima provincia del Veneto per consegne. Alle sue spalle la Verona, con 157.990 tonnellate e una crescita del 2,62% rispetto al periodo gennaio-giugno 2016). Terzo posto per volumi di latte prodotti è Padova (115.746 tons, +1,20 per cento). Sono praticamente due le province che trascinano la produzione di latte in Piemonte: Cuneo (304.259 tonnellate prodotte regione fra gennaio e giugno 2017, +5,38% su base tendenziale) e Torino (172.908 tonnellate, +1 98 per cento).