A Ca’ Foscari il primo Master in arte contemporanea del mondo arabo.
L’anima è quella dell’archeologa, con una intensa attività di scavo in Medio Oriente, ma il crescente interesse per l’arte dei paesi arabi di questi ultimi anni ha portato Cristina Tonghini a formulare un master innovativo in Arte contemporanea del Mondo Arabo, Iran e Turchia. Si tratta di una proposta formativa nuova che intercetta tendenze in atto e che ancora non esisteva nel panorama universitario italiano e non solo. Sotto la sua direzione parte da febbraio 2020 (con scadenza per la presentazione delle domande l’11 dicembre) il nuovo Master di primo livello della Ca’Foscari Challange School che vuole rispondere alle richieste di personale specializzato in arte contemporanea del Mondo Arabo, Iran e Turchia che si va evidenziando presso varie istituzioni, a livello globale così come in queste regioni.
“Negli ultimi anni il mondo globale dell’arte ha guardato con sempre maggiore attenzione alle produzioni artistiche del mondo Arabo, Iran e Turchia, – ha spiegato Cristina Tonghini – come mostrano le collezioni delle più importanti istituzioni museali, per esempio la Tate, il MoMA, il Centre Pompidou e molte altre ancora.
La straordinaria dinamicità del settore ha portato all’apertura di nuovi musei, fondazioni, istituzioni, gallerie, esposizioni e fiere nel mondo Arabo, in Iran e in Turchia, come l’Istanbul Modern o il Mathaf a Doha; la regione conta anche alcune biennali di stampo internazionale, come quelle di Istanbul, di Sharjah, di Tehran, e non dimentichiamo l’apertura del Louvre ad Abu Dhabi (foto in alto).
Istanbul Biennal (14: 2019 – dal 1987)
“Ho potuto constatare – continua Cristina Tonghini – un sempre maggiore coinvolgimento su questi temi, a partire dal convegno Venice Biennal and the Arab World organizzato a Ca’ Foscari nel 2017 che ha rivelato il vivace interesse per questo settore, testimoniato anche dalla crescente richiesta di tesi dedicate all’arte contemporanea del Medio Oriente”.
Sulla scia di queste considerazioni è nato il Master CAIT il cui scopo è di intercettare i bisogni di un mercato in continua evoluzione e alla ricerca di figure professionali che ancora non ci sono, per formare specialisti dell’arte moderna e contemporanea del Mondo Arabo, Iran e Turchia da avviare ad una carriera nel settore curatoriale (presso musei, gallerie, esposizioni, fiere, case d’aste), e in quelli della critica d’arte, dell’editoria e della promozione della cultura artistica di queste regioni. L’orizzonte allargato della prospettiva globale necessita oggi più di ieri di competenze specialistiche che sappiano mettere in luce le specificità culturali della produzione artistica e valorizzarne la dimensione universale.
Pensiamo che il mercato dell’arte del Medio Oriente è una parte molto consistente del mercato mondiale: Sotheby’s e Christie’s hanno istituito dipartimenti dedicati all’arte contemporanea Araba, iraniana e turca e organizzato aste nella regione del Golfo; Tehran Auction, una casa d’aste dell’Iran, ha recentemente conquistato il 43 % del mercato dell’arte moderna e contemporanea del Medio Oriente. Per dare un’idea delle dimensioni del fenomeno, già nel 2013 Chant Avedissian aveva raggiunto il record di vendita per un artista arabo vivente con la sua opera Icons of the Nile battuta all’asta per $1.6 million. Per inserirsi in questo contesto già molto complesso, il Master CAIT si avvale di un corpo docente di livello internazionale, di studiosi, curatori, artisti e professionisti del settore: Silvia Naef, co-Direttrice scinetifica del master, del Dipartimento di Arabistica dell’Università di Ginevra, partner principale del Master, oltre a docenti esterni di grande rilievo come Jean-François Charnier, oggi Direttore Scientifico per French Agency for Al-Ula development, già incaricato del progetto Louvre di Abu Dhabi; Catherine David Deputy Director of the National Museum of Modern Art, Centre Georges Pompidou; Tamara Chalabi co-fondatrice della Ruya Foundation e co-curatrice del Padiglione dell’Iraq de La Biennale di Venezia (2015, 2017, 2019); Rose Issa, una delle curatrici di riferimento del settore, oltre ad esperti delle case d’asta di Christie’s e Sotheby’s. Come ha scritto Federica Ferrarin sulle news di Cf, il programma del master compenetra bene teoria e pratica: una prima parte (Theory and skills development) alterna settimane di lezioni frontali, a settimane dedicate a visitare musei, gallerie, atelier, fiere, fondazioni, a settimane di esercitazione e lavoro individuale e di gruppo, con la supervisione di un tutor. Le lezioni frontali sono divise in cinque blocchi: Global art; Modern and contemporary art of the Arab world, Iran and Turkey; Curatorship theory and practice; Art criticism and writing; Arts management.
Dinamiche istituzioni partner offriranno gli stage (della durata di 6 settimane) da svolgere nella seconda parte del corso, che favoriranno la costruzione di una rete di riferimento internazionale indispensabile per avviare una carriera nel settore.
Ma perché un Master di questo genere è nato proprio a Venezia e a Ca’ Foscari?
“Il ruolo di Venezia nel mondo dell’arte contemporanea e nel rapporto con «l’Oriente» è fondamentale – ha ribadito la direttrice del master – Venezia è sempre stata storicamente un ponte tra Oriente e Occidente ed è quindi il luogo ideale per guardare a nuovi orizzonti ed esplorare nuovi percorsi. Ca’ Foscari ha tutti i requisiti necessari e soprattutto le competenze specialistiche nelle culture di questi paesi per proporsi come istituzione adatta ad ospitare un Master di questo tipo”.
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