All’Arena Skhakespeare di Parma, dibattito su “Politica, cultura e innovazione”, organizzato dal Comune emiliano in collaborazione con il Sole 24 Ore. Sul palco, il sindaco Federico Pizzarotti (lista civica), il sindaco di Verona Federico Sboarina(centrodestra) e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori (centrosinistra)(foto). I lavori sono stati moderati dal vicedirettore Alberto Orioli. L’incontro ha messo a confronto tre posizioni diverse – destra, sinistra e civismo – sul Contratto che ha dato vita al nuovo governo e sulle sue ricadute amministrative, soprattutto sui due elementi cardine dello sviluppo del paese e delle città: cultura e innovazione. “I sindaci sono il frutto della migliore elettorale italiana”, ha detto il vicedirettore Orioli. “A livello nazionale e a livello locale la partecipazione dei cittadini, se vuole contribuire al cambiamento, deve essere consapevole, e perciò colta. Ma lo scenario politico italiano, diventato il più complesso e conflittuale d’Europa, rischia di compromettere la comprensione delle sfide poste dall’innovazione. L’economia, la produzione e le città non possono permettersi i tempi e l’incertezza che caratterizzano la politica”. “Il nostro paese e i sindaci che amministrano le città hanno bisogno di regole certe e tempi certi – ha detto il veronese Sboarina -. A fronte di una legge elettorale capace di creare incertezza sul vincitore, oggi abbiamo invece un Contratto scritto sulle cose che servono agli italiani. Il nuovo esecutivo si è appena insediato e quindi dobbiamo lasciarlo lavorare. Da uomo di destra, condivido molti degli indirizzi indicati, posizioni che ricordo sono comuni alla coalizione con cui amministro il Comune di Verona. Condivido anche l’impostazione di scelte decise e senza incertezze. L’innalzamento culturale, ad esempio, è fondamentale per il progresso e il senso di civiltà di ogni comunità, noi a Verona ci lavoriamo dall’insediamento e abbiamo diversi obiettivi per il quali sarà utile il dialogo concreto con il Governo. Ma serve anche un esecutivo che gestisca il complesso problema dell’immigrazione, con un rispetto delle regole che è indispensabile per noi sindaci che potremmo provvedere meglio all’integrazione di chi ha diritto a restare nelle nostre città. Chiudo con l’innovazione, ricordando che è una sfida complessa da vincere fra vari attori e con il gioco di squadra. Per questo proprio ho incontrato tutti i parlamentari veronesi, la più folta pattuglia che Verona abbia mai avuto, per fissare il metodo del confronto permanente sui grandi temi. Non c’è solo Industria 4.0, ci sono le grandi opere e la formazione dei giovani”.