Il complesso dell’Alhambra, dichiarato dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ospita venerdì 9 ottobre, la presentazione della campagna di studio e di cura che la Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso dedica quest’anno a Maredolce-La Favara (nella foto). Un luogo che a Palermo, nel cuore del quartiere Brancaccio, conserva viva la memoria di un giardino del xii secolo, frutto della civilizzazione araba e normanna, in un’area che nella storia è stata denominata “Conca d’Oro”. Organizzato in collaborazione con il Patronato dell’Alhambra e del Generalife, l’appuntamento si svolgerà nella sede del Palazzo di Carlo V. Dopo la tappa all’Institut du Monde Arabe di Parigi, nello scorso settembre, il percorso di lavoro della xxvi edizione del Premio Carlo Scarpa raggiunge Granada, per offrire un ulteriore stimolo di riflessione sul tema del paesaggio della Favara e dei paesaggi di tradizione islamica. Paesaggio, cultura, acqua: La Favara e l’Alhambra è il tema della tavola rotonda, coordinata da Reynaldo Fernández Manzano, direttore del Patronato dell’Alhambra, che metterà insieme gli sguardi e le esperienze di Palermo e di Granada. Luoghi che hanno condiviso la cultura islamica nel Medioevo, attraversando l’epoca cristiana con una fertile commistione di culture. La loro storia ha molti punti in comune, tra cui anche l’amore per il paesaggio, la poesia e per i giardini, nei quali l’acqua occupa un posto fondamentale, nota caratteristica dei palazzi dell’Alhambra e nel Generalife, così come negli edifici della Cuba, della Zisa e di Maredolce a Palermo. Frutto di epoche diverse, attraverso processi molto simili, le loro storie parallele si confrontano con questioni urgenti e attuali come la tutela e la valorizzazione delle strutture storiche e del paesaggio.

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