A Mirano (Venezia), domenica 16 ottobre (h 18.00) “Afa – una fuga per voce sola”, monologo di Samuele Busolin, su testo di Ermanno Fugagnoli, regia di Massimo Pagan, a PaRDes: è un laboratorio di ricerca d’arte contemporanea dell’artista multimediale Tobia Ravà. Ingresso libero su prenotazione (posti limitati). Fugagnoli ha detto che “si tratta del monologo di un conte sessantenne, discendente da un’antica famiglia veneziana, il quale si rivolge ad un ascoltatore attento e silenzioso, con un discorso che nel suo sviluppo assume sempre più la forma di una libera variazione e improvvisazione su temi che sono i suoi riferimenti esistenziali, quelli della venezianità nel senso più ampio, visti attraverso gli occhi del personaggio, che richiama figure archetipiche come quelle dell’avaro, del misantropo e del vecchio brontolone (Sior Todero)”. “Afa, ha aggiunto il prof.Fugagnoli, è stato tutto scritto attingendo alla tecnica delle scrittura per libera associazione che viene usata in psicologia per far emergere contenuti inconsci e rappresenta un punto d’incontro tra musica e letteratura. L’autore non solo appare influenzato dalla musica, ma ricerca l’applicazione letteraria delle forme musicali nello scrivere, con particolare riferimento alla fuga e al contrappunto. Afa è un’architettura di rimandi e sovrapposizioni contrappuntistiche che ne fanno un concerto per voce umana, una vera e propria applicazione letteraria di strutture specificamente musicali. L’autore cerca la stratificazione dei temi così come avviene nel contrappunto e la sovrapposizione polifonica delle linee tematiche. E’ affascinato dall’effetto corale di più voci che, attraverso l’uso di risonanze narrative, danno l’impressione di emergere contemporaneamente. Le Voci si rincorrono e s’intrecciano in un gioco di richiami, imitazioni e variazioni che nella scrittura ottiene con stratagemmi sintattici. In sostanza un effetto ritmico e sonoro che suscita nel lettore l’impressione di sentire emergere dalla pagina lo scorrere di una vocalità polifonica che provoca gli stessi impulsi emotivi che si sperimentano nell’ascolto di un brano musicale con un simile andamento costruttivo. Nella foto Samuele Busolin.