Successo del Concerto per il Centenario della Grande Guerra, manifestazione promossa dal Consiglio Regionale del Veneto al teatro La Fenice di Venezia cui hanno preso parte oltre mille persone. Alla presenza del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il concerto ha fatto registrare un importante tutto esaurito, con la presenza di autorità civili e militari. “Ho fortemente voluto essere qui”, ha detto il ministro Pinotti, “perché sento la profonda dedizione della gente veneta nei confronti della memoria della Prima guerra mondiale e la presenza di tanti cittadini e sindaci mi conferma in questa percezione. Si sente che voi siete attenti alla conservazione della memoria storica, che – ricordiamolo – è il salvadanaio sociale del futuro”. Nel suo intervento introduttivo alla serata, Clodovaldo Ruffato ha affermato: “desideriamo ricordare i giorni della Prima guerra con un concerto il cui programma è stato accuratamente assemblato per collegare storia e musica, emozione e coscienza civile”. “Oltre alle distruzioni, agli esodi e ai morti”, ha continuato il presidente del Consiglio regionale, “la Prima Guerra Mondiale ha modificato in tutta Europa ed anche della nostra regione il territorio, l’economia, la rete stradale, l’imprenditoria, le infrastrutture, la cultura, i rapporti sociali e l’urbanistica. Per questo gli storici continuano a ricordarci che la Prima Guerra Mondiale è stato il conflitto che ha davvero cambiato radicalmente il mondo”. La parte artistica della serata ha visto gli attori Luigi Marangon e Aristide Genovese interpretare con intensità pagine tratte da “Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu e poesie di Giuseppe Ungaretti, tra cui la celebre “Soldati”: “Si sta, come d’autunno, sugli alberi le foglie”. Il Concerto per il Centenario della Grande Guerra, presentato da Francesca Trevisi, ha visto anche la partecipazione e l’intervento di alcuni rappresentanti della famiglia degli Asburgo: l’arciduca Markus Salvator Habsburg ha rivolto un saluto in italiano al pubblico e alle autorità, mentre Hertha e Sandor d’Asburgo-Lorena hanno consegnato al Consiglio regionale una simbolica “fiamma della pace”, segno di impegno per tutti coloro che vogliono “nella loro azione politica e sociale farsi guidare dai valori della concordia e del dialogo”. Ha terminato Ruffato: “Non posso fare a meno di ricordare che stiamo vivendo momenti difficili: focolai di guerra in varie parti del mondo, attentati e stragi, fanatismo, odio razziale e persecuzioni religiose hanno fatto dire a Papa Francesco che siamo già nel Terzo Conflitto Mondiale. Per questo dobbiamo assieme gridare stasera: Mai più guerra! Mai più morti! Mai più dolore e sangue! La pace e la speranza di un presente e di un futuro sereno e pacifico: queste sono le nostre attese più alte”. Lunghissimo l’applauso finale che ha sancito il successo dell’appassionata interpretazione che gli oltre cento studenti del Conservatorio hanno offerto brani musicali selezionati per il concerto (Sinfonia al Santo Sepolcro di Vivaldi; tre marce di Mozart; Missa in tempore belli di Haydn; Inno alla gioia di Beethoven), guidati dal maestro Maurizio Dini Ciacci.