Circola la voce in Regione Veneto che la prefettura di Padova starebbe valutando di inserire un cospicuo numero di immigrati nell’ex base Primo Roc di Giarre. A questo previsto arrivo un “no granitico” lo ha lanciato il presidente del Veneto Luca Zaia. “Il Governo ha un bel coraggio a fare scelte come questa – ha proseguito Zaia – che contrasteremo ad ogni livello. In questo caso si rischia di mettere a rischio una buona parte del termalismo italiano, con ricadute negative che sono certe, non ipotetiche, come ha dimostrato il caso di Eraclea, con centinaia di immigrati (alcuni anche facinorosi) messi praticamente in spiaggia nel pieno della stagione estiva. Abano sarebbe ancor più grave, per la stagionalità molto lunga, per l’immagine sull’estero sulla quale i competitor costruiranno le loro fortune prossime. Proprio in una fase in cui i dati testimoniano di una ripresa di gradimento del settore, soprattutto da parte degli stranieri, con 731 mila arrivi e 3 milioni di presenze complessive nel bacino nel solo 2015”. E Contro le imposizioni dall’alto, calate senza rispetto sulla gente, sugli imprenditori, sui territori – conclude Zaia – non è più solo protesta: è ancora Zaia: “cominciata una battaglia, della quale l’accordo con i Presidenti Toti e Maroni e il documento in nove punti (carta di Genova) che abbiamo formalmente inviato al Governo, è solo il primo passo”.

Lascia un commento