Il regista italiano Roberto Andò (Le confessioni, Viva la libertà, Il manoscritto del principe) presiede la Giuria di studenti di cinema che – per la quarta volta – assegna i Premi Venezia Classici per il miglior film restaurato e per il miglior documentario sul cinema. Tra i diversi capolavori restaurati di Venezia Classici della 73. Mostra, sono presentati: L’argent di Robert Bresson (1983), La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo (1966), Il ladro di Parigi di Louis Malle (1965), La leggenda della montagna di King Hu (1979), Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis (1981), Manhattan di Woody Allen (1979), Oci Ciornie di Nikita Michalkov (1987), L’uomo dei cinque palloni di Marco Ferreri (1965), Zombi di George A. Romero (1978). Il film d’apertura di Venezia Classici è Shabhaye Zayandeh – rood (The Nights of Zayandeh – rood), un film che il regista Mohsen Makhmalbaf realizzò in Iran nel 1990. Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Stefano Francia di Celle, Venezia Classici presenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. La Giuria presieduta da Roberto Andò è composta da 26 studenti – indicati dai docenti – dell’ultimo anno dei corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari. Questo l’elenco dei titoli di Venezia Classici selezionati per la 73. Mostra: 1848 di Dino Risi (Italia, 1948, 11’, B/N), restauro: Archivio Nazionale Cinema Impresa-CSC-Cineteca Nazionale e Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano; An American Werewolf in London [Un lupo mannaro americano a Londra]di John Landis (Gran Bretagna, 1981, 137’, Colore),restauro: Universal Studios; L’argent [Il denaro] di Robert Bresson (Francia, Svizzera, 1983, 83’, Colore),restauro: MK2; La battaglia di Algeri (The Battle of Algiers)di Gillo Pontecorvo (Italia, Algeria, 1966, 121’, B/N),restauro: Cineteca di Bologna e Istituto Luce – Cinecittà in collaborazione con Surf Film Srl e Casbah Entertainment; The Brat [La trovatella]
di John Ford (Stati Uniti, 1931, 65’, B/N), restauro: The Museum of Modern Art e The Film Foundation;
Break up – L’uomo dei cinque palloni (The Man with the Balloons) di Marco Ferreri (Italia, Francia, 1965, 85’, B/N), restauro: Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con Warner Bros.
L’elenco dei film resuarati prosegue con: Dawn of the Dead – European Cut [Zombi] di George A. Romero (Stati Uniti, Italia, 1978, 116’, Colore), restauro: Koch Media in collaborazione con Norton Trust e Antonello Cuomo; Manhattandi Woody Allen (Stati Uniti, 1979, 97’, B/N), restauro: Park Circus, Metro Goldwyn Mayer; Oci Ciornie (Dark Eyes)di Nikita Michalkov (Italia, URSS, 1987, 144’, Colore), restauro: Istituto Luce-Cinecittà e CSC-Cineteca Nazionale in collaborazione con Viggo; The Ondekoza di Kato Tai (Giappone 1979, 107’, Colore), restauro: Shochiku Co., Ltd.; Opfergang (The Great Sacrifice) [La prigioniera del destino] di Veit Harlan (Germania, 1942-1943, 97’, Colore), restauro: Friedrich Wilhelm Murnau Stiftung; Pretty Poison [Dolce veleno]di Noel Black (Stati Uniti, 1968, 89’, Colore), restauro: 20th Century Fox; Processo alla città (The City Stands Trial)di Luigi Zampa (Italia, 1952, 99’, B/N),restauro: CSC-Cineteca Nazionale e Gaumont in collaborazione con Astrea. Sentimenti di giustizia; Profumo di donna (Scent of a Woman)di Dino Risi (Italia, 1974, 105’, Colore), restauro: CSC-Cineteca Nazionale e Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con Dean Film; Shabhaye Zayandeh – rood [The Nights of Zayandeh – rood](Film d’apertura)di Mohsen Makhmalbaf (Iran, 1990, 63’, Colore), restauro: Makhmalbaf Film House; Shanzhong Chuanqi [La leggenda della montagna) di King Hu (Hong Kong, 1979, 184’, Colore), restauro: Taiwan Film Institute; Shichinin no Samurai [I sette samurai]di Akira Kurosawa (Giappone, 1954, 207’, B/N),restauro: Toho; Stalker di Andrej Tarkovskij (URSS, 1979, 162’, B/N, Colore ), restauro: Mosfilm (produttore del restauro Karen Shakhnazarov; Tutti a casa (Everybody Go Home!)di Luigi Comencini (Italia, Francia, 1960, 115’, B/N), restauro: Filmauro e CSC-Cineteca Nazionale; Twentieth Century [XX secolo] di Howard Hawks (Usa, 1934, 91’, B/N), restauro: Sony Pictures; Le Voleur [Il ladro di Parigi] di Louis Malle (Francia, Italia, 1965, 122’, Colore), restauro: Gaumont. A completamento della sezione Venezia Classici, è presentata una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori.Chi è Roberto Andò? È nato a Palermo l’11 gennaio 1959. Dopo aver seguito studi filosofici, giovanissimo, collabora come assistente alla regia con Francesco Rosi e Federico Fellini, e, in seguito, con Michael Cimino e Francis Ford Coppola. Decisivo è l’incontro con Leonardo Sciascia, con cui stringerà legami di profonda amicizia, e da cui sarà avviato alla scrittura. Le sue regie, per il teatro, l’opera e il cinema, lo hanno reso noto al pubblico italiano e internazionale. Importante il suo sodalizio con Harold Pinter di cui metterà in scena Anniversario, La stanza, e Vecchi tempi, prima versione italiana autorizzata dal grande drammaturgo dopo la contestata regia del 1972 di Luchino Visconti. Al grande commediografo inglese è rivolto anche un importante film-ritratto, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, un documentario che chiude un trittico di film dedicati ai suoi maestri: Memory Loss, incentrato sul regista Robert Wilson, Il cineasta e il labirinto, una conversazione con l’amico e mentore Francesco Rosi, Vivere è difendere la forma, sul grande compositore viennese Anton Webern. Tra i suoi spettacoli di prosa sono da ricordare quelli creati in sodalizio con Moni Ovadia, Diario ironico dall’esilio, Il caso Kafka, Le storie di Keuner da Bertoldt Brecht, Shylock, ovvero il Mercante di Venezia in prova, da William Shakespeare, e le installazioni-spettacolo Natura morta per i diritti umani, da testi di Umberto Eco, Paul Auster, Jean Baudrillard, con Isabelle Huppert, Proprio come se nulla fosse avvenuto, da Anna Maria Ortese, con Anna Bonaiuto, Vincenzo Pirrotta, Maria Nazionale. Tra le sue regie d’opera, sono da ricordare Norma di Vincenzo Bellini, Le Martyre de Saint Sebastien di Debussy, Il sopravvissuto di Varsavia di Arnold Schoenberg (Harvey Keitel voce recitante), La madre invita a comer di Luis De Pablo (Biennale di Venezia), Il Flauto Magico di Mozart, L’olandese volante di Richard Wagner. Tra i suoi film di maggior rilievo: Diario senza date, con Bruno Ganz, Lorenza Indovina, Franco Scaldati, Moni Ovadia; Il manoscritto del principe con Michel Bouquet, Laurent Terzieff, Jeanne Moreau, Paolo Briguglia, Leopoldo Trieste; Sotto falso nome, con Daniel Auteuil, Anna Mouglalis, Michel Lonsdale, Greta Scacchi; Viaggio segreto, con Alessio Boni, Valeria Solarino, Donatella Finocchiaro, Claudia Gerini, Emir Kusturica; Viva la libertà con Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Michela Cescon, Anna Bonaiuto; Le Confessioni con Toni Servillo, Connie Nielsen, Daniel Auteuil, Pierfrancesco Favino, Marie Josèe Croze, Moritz Bleibtreu. Film presentati nei maggiori festival del mondo, e premiati con importanti riconoscimenti internazionali e nazionali. Il suo primo romanzo, Il trono vuoto, edito da Bompiani ha vinto il premio Campiello Opera Prima.