In aumento la produzione di uva a bacca bianca, in leggero calo la nera. Le stime quanti-qualitative della vendemmia 2016 fornite a Legnaro-Pd da Veneto Agricoltura e Regione in occasione della 42^ edizione del Focus sulle previsioni vendemmiali a NordEst, Italia, Francia e Spagna. “La Regione Veneto sta investendo diversi milioni di euro nel settore vitivinicolo – 12 milioni in attività di promozione nei Paesi terzi, 8,5 per la ristrutturazione dei vigneti, numerosi altri bandi in ambito PSR; ma i risultati alla fine arrivano e a parlare sono le cifre: prima regione italiana per produzione e per export, tanto che lo scorso anno abbiamo prodotto 12,54 milioni di quintali di uva pari a 9,7 milioni di ettolitri di vino: abbiamo esportato prodotto (di grande qualità) per 1,83 miliardi di euro, pari al 34% del valore complessivo delle esportazioni vinicole italiane. Insomma, stiamo parlando di un comparto davvero importante, che richiede un’attenzione particolare. Per questo, iniziative come quella di oggi sulle previsioni vendemmiali risultano momenti strategici di confronto con i nostri produttori”. L’Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan, ha esordito così oggi, di fronte a una vasta platea, al tradizionale focus promosso a Legnaro-Pd da Veneto Agricoltura e Regione dedicato alle previsioni della vendemmia 2016 nel Veneto, nel restante Nord Est, nelle altre principali Regioni vitivinicole italiane, in Francia e Spagna.Nel Veneto, come sempre, ha ricordato Alberto Negro, neoDirettore dell’Agenzia regionale, i primi grappoli a cadere nei cesti sono stati, proprio questa settimana, quelli di uva Pinot e Chardonnay per le basi spumante e dei vigneti più giovani delle stesse varietà. Bisognerà attendere ancora qualche giorno e poi prenderà il via la vendemmia vera e propria, che sotto il profilo qualitativo si annuncia già molto interessante, e lo sarà ancora di più se perdurerà l’andamento climatico di questo periodo fatto di giornate soleggiate e notti fresche, elementi fondamentali per l’acidità e il colore delle uve. Dita incrociate dunque perché già oggi ci sono tutte le premesse per una buona vendemmia. Il Focus rivolto al mondo vitivinicolo, ha ricordato Negro, giunto alla 42^ edizione, è realizzato in collaborazione con Avepa, Arpav-Servizio Meterologico, Crea Viticoltura Conegliano, Regione Friuli-Venezia Giulia e Province di Trento e Bolzano, un bel gioco di squadra. Nell’occasione, Arturo Stocchetti, Presidente di UVIVE, ha ribadito l’importanza del fare vino di qualità e di accompagnare questo processo con un’attente campagna di comunicazione. L’Annata vitivinicola 2016 è stata messa sotto la lente dal direttore di Crea Viticoltura di Conegliano, Diego Tomasi, che ha osservato come anche quest’anno si evidenzino chiaramente degli andamenti climatici non regolari, conseguenza dei cambiamenti climatici in corso a livello globale. Il repentino passaggio da periodi piovosi con temperature sotto la media, a periodi caldi e asciutti e viceversa, è stato dunque confermato anche quest’anno. Ad un avvio di primavera caratterizzato da temperature miti, che hanno determinato un germogliamento precoce della vite, sono seguiti i mesi di maggio e giugno molto piovosi che in pratica hanno fatto perdere l’anticipo fenologico. Il risultato è una stagione che in alcuni momenti cruciali si è fatta difficile sotto il profilo sanitario (problemi di malattie fungine e peronospora in particolare), comunque sapientemente affrontata dai nostri viticoltori che dimostrano di aver raggiunto ormai un altissimo livello di professionalità. Alla fine di queste alternanze climatiche, in tutte le aree vocate del Veneto la vendemmia 2016 risulta posticipata di circa 8/10 giorni rispetto allo scorso anno. La settimana del 22 agosto ha visto, infatti, l’avvio della raccolta delle uve Pinot e Chardonnay per le basi spumante, mentre nella settimana del 29 agosto prenderà il via la vendemmia vera e propria.
Come è stato detto, in Veneto a livello produttivo la vendemmia 2016 sarà caratterizzata da un calo di alcuni punti percentuali per le uve a bacca nera (con valori più sensibili per il Merlot), a causa della riduzione delle superfici e alcuni problemi di ordine sanitario. Per le uve a bacca bianca, invece, si prevede una produzione stabile se non in aumento.

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