“L’area del Cellina Meduna ha sempre convissuto con la presenza militare, tanto che il riconoscimento di Sito di Importanza Comunitaria (SIC) è avvenuto quando le esercitazioni erano già un’attività abituale della zona. È evidente che se quest’area ha mantenuto caratteristiche di biodiversità è anche grazie alla sua destinazione ad area militare, che l’ha esclusa per decenni da destinazioni di tipo infrastrutturale o immobiliare”. Così risponde l’assessore regionale alle Infrastrutture e al Territorio del Friuli Venezia Giulia Mariagrazia Santoro alle critiche – che definisce “tardive e improprie nei contenuti” – mosse da alcuni ambientalisti al Disciplinare d’uso che consente all’Esercito di svolgere esercitazioni che comprendono, anche ma non solo, aviolanci per la simulazione di missioni per l’invio di viveri o mezzi ed esercitazioni con colpi a salve, “esercitazioni che – aggiunge Santoro – hanno una rilevanza fondamentale nella preparazione delle operazioni di difesa internazionale, la cui necessità appare in questi tempi quanto mai imprescindibile. Il Disciplinare del Cellina Meduna – ricorda Santoro – è l’ultimo di una serie di disciplinari d’uso per le aree addestrative dei poligoni militari, proprio perché ad esso è stato riservato un particolare approfondimento. Un lungo lavoro di analisi è stato condiviso con tutti i soggetti interessati e, di concerto con la direzione centrale Ambiente della Regione, sono stati recepiti tutti i rilievi tecnici, accogliendo nel Disciplinare tutte le prescrizioni previste dal decreto di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) emesso dall’Amministrazione regionale”. L’esponente regionale ha poi spiegato che “Il risultato di questo lavoro è un Disciplinare che bilancia le esigenze addestrative militari, l’accesso delle aree aperte al pubblico e la tutela ambientale del sito inserito nel perimetro di Natura 2000”. Il Cellina Meduna è uno dei pochi poligoni militari in Italia aperti ai cittadini, a differenza di molti degli altri siti che sono totalmente chiusi all’accesso per tutto l’anno. Va infatti ricordato che l’Esercito potrebbe chiudere il sito al pubblico ed effettuare qualunque tipo di esercitazione senza l’intesa con la Regione che invece tende a trovare modalità condivise di salvaguardia del sito e valorizzazione per la fruizione dei cittadini. Perquanto riguarda gli agenti inquinanti nella zona è stato presisato ancora una volta che l’Arpa del Friuli Venezia Giulia ha evidenziato dati rassicuranti e che non vi è alcun pericolo per la salute della popolazione e dei lavoratori, confermando che non c’è alcuna contaminazione della falda acquifera o della catena alimentare. La bonifica comunque va fatta sui metalli pesanti nell’area del poligono del Cellina Meduna a conclusione delle operazioni di pulizia dei residui bellici (e eventuali altri residui) presenti all’interno della medesima area. ARPA FVG effettuerà il 26 luglio un sopralluogo congiunto con le Autorità militari, già da tempo programmato, nell’area dei Magredi, per definire e modalità con cui verranno asportati i residui ancora presenti nell’area. L’operazione di pulizia, resa possibile dal reperimento di appositi Fondi da parte della Brigata Ariete, dovrebbe concludersi entro settembre.