Un Fondo strategico territoriale da 114 milioni di euro, 16 Comunità coinvolte, 8 criteri definiti per la spartizione delle risorse, 2 tipologie di azioni da mettere in campo. Sono questi i contenuti del Fondo strategico che nei prossimi due anni permetterà alle Comunità e ai Comuni di mettere in cantiere nuove opere. La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss (nella foto) ha approvato in via preliminare i criteri e le tempistiche di assegnazione del Fondo. A disposizione oltre 114 milioni di euro, nello specifico 49,288 versati dai Comuni e 65,380 dalla Provincia. “L’obiettivo – sottolinea l’assessore Daldoss – era quello di trovare il giusto mix di criteri che potessero ridistribuire al meglio e nel modo più coerente possibile le risorse. Ora i criteri ci sono. Adesso tocca ai territori capire quali sono le opere di carattere sovracomunale su cui puntare e investire”. Il Fondo ha lo scopo di promuovere l’autonomia del territorio nella programmazione degli investimenti e la capacità degli enti di collaborare tra loro per individuare le priorità e gli interventi strategici per lo sviluppo delle loro comunità, che dovranno risultare coerenti con la programmazione provinciale. Il Fondo strategico territoriale ammonta complessivamente a 114,668 milioni di euro. 49,288 milioni di euro sono le risorse conferite da ciascun Comune; 65,380 milioni è invece la quota messa a disposizione dalla Provincia ottenuta dai risparmi realizzati nella selezione degli investimenti già ammessi a finanziamento nel 2015. Una nota della Provincia informa che il Fondo strategico territoriale promuove lo sviluppo locale, inteso come sviluppo intensivo, con riferimento ai cambiamenti che incrementano il benessere dei residenti; e come sviluppo estensivo, con riferimento ai cambiamenti che, oltre ad incrementare il benessere dei residenti, incrementano la scala dei processi produttivi. In concreto, il Fondo strategico territoriale deve promuovere un approccio integrato, che coniughi le esigenze di sviluppo estensivo ed intensivo, perché esse sono sinergiche e si rafforzano a vicenda. Ciò attraverso due tipologie di azioni congiunte: l’adeguamento della qualità/quantità dei servizi e progetti di sviluppo locale.