Istituire una “zona franca” extra-doganale ed extra territoriale nei comuni ricadenti nell’area delle province interamente montane di Belluno e di Sondrio: è questa la finalità della proposta di legge statale presentata in Consiglio regionale del Veneto da trasmettere al Parlamento nazionale dopo l’approvazione. I contenuti sono stati illustrati a Belluno dall’assessore regionale alla specificità della provincia di Belluno Gianpaolo Bottacin, insieme al consigliere regionale Franco Gidoni (nella foto) che è tra i firmatari della proposta legislativa. Bottacin ha spiegato che si fa riferimento ai meccanismi giuridici che consentono di dare ai comuni montani delle due province agevolazioni in materia di diritti doganali e fiscalità analoghi a quelle applicate per Livigno, Campione d’Italia, Valle d’Aosta e Gorizia. L’architettura fiscale esistente in Italia è fortemente centralista ed è lo Stato a trattenere i proventi della tassazione, decidendo quanto trasferire agli enti territoriali e anche gli importi delle tasse locali. O si stravolge questa impostazione – ha aggiunto – in modo che le tasse restino sul territorio, come avviene per le province di Trento e Bolzano, o l’alternativa è quella di poter pagare meno tasse. “.La nostra proposta, prevista nel programma di governo per questa legislatura regionale – ha concluso Bottacin – è un suggerimento tecnico che si regge giuridicamente, perché la provincia di Belluno ha tutte le caratteristiche per essere ricompresa tra le zone franche extra-doganali ed extra-territoriali. Le condizioni dovranno poi essere contrattate anche con l’Unione Europea. In ogni caso, per ottenere qualcosa è fondamentale mostrarsi compatti e uniti a livello territoriale”. L’idea non è nuova – ha sottolineato in proposito il consigliere Gidoni – e pur non avendo avuto seguito quando fu avanzata, ha però innescato il dibattito. I tempi sono ora maturi per tirarla fuori dal cassetto accomunando nel percorso legislativo anche la provincia di Sondrio.

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