Un emendamento alla legge 50 del 1993 in materia di “Protezione della fauna selvatica e prelievo venatorio” che introduce una regolamentazione aggiuntiva per la caccia alla selvaggina migratoria è stato approvato dal Consiglio regionale del Veneto.L’ass.competente in matareia ha detto che la novità più significativa, sulla quale si sono registrate posizioni differenziate delle quali terremo conto in sede applicativa è quella che prevede un pacchetto di giornate per i cacciatori che intendono accedere agli ambiti territoriali di caccia ove non sono iscritti. E’ una possibilità che viene offerta sulla base di esperienze collaudate da anni in altre regioni italiane, ove l’accesso regolamentato al territorio da parte dei cosiddetti ‘migratoristi’ non ha determinato particolari problemi.
“Non ci piace il termine nomadismo venatorio- ha aggiunto l’assessore –, vogliamo solo che i nostri cacciatori, che certamente dovranno dare dimostrazione di serietà e correttezza, abbiano le stesse regole che vigono in altre regioni. L’istituto dell’ospitalità è infatti da rivisitare, essendo troppo legato alla discrezionalità e foriero di disparità tra i vari Ambiti Territoriali di Caccia. La mobilità regolamentata può rappresentare una svolta positiva e la Giunta regionale, avvalendosi soprattutto della Polizia Provinciale, vigilerà affinché le regole siano rispettate”. Si poi appreso che a breve su proposta della Giunta veneta il Consiglio è chiamato ad un’ulteriore novità: la creazione di un Coordinamento regionale dei corpi di Polizia Provinciale per consentire agli agenti di operare anche al di fuori dei confini della Provincia di appartenenza.

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