La regione adriatico-ionica intende essere più unita e solidale nel gestire le emergenze: questo al primo Forum della Strategia adriatico-ionica di Dubrovnik, in Croazia, presenti tutti i ministri degli esteri dell’area. Parlare di macro regione adriatica, vuol dire parlare “di interconnessione dei Paesi balcanici nei flussi di energia. Un tema per noi molto importante”, ha sottolineato il ministro Paolo Gentiloni, riportando l’attenzione sulla realizzazione del Tap (il Trans Adriatic Pipeline) che porterà il gas azero fino in Puglia. E in un documento sono stati definiti i contorni futuri della regione: si esorta a rafforzare la cooperazione fra Paesi aderenti e con la Commissione europea il tutto in un’ottica di miglioramento del benessere dei propri cittadini, gli Stati pongono l’attenzione ”sulla necessità di trovare risposte adeguate alla crisi migratoria in atto”. Una dichiarazione generica, ma suffragata dalle parole del Commissario europeo per le Politiche regionali, Corina Cretu nel suo intervento. “Servono – ha detto – responsabilità e solidarietà da parte di tutti gli Stati'”. ‘”La Dichiarazione che abbiamo adottato – ha rimarcato – è una chiara indicazione della volontà dei Paesi coinvolti nella Strategia a stabilizzare e rendere prospera questa regione'”. Circa 18 mesi fa, ha ricordato, ”è stata lanciata questa Strategia, ora è tempo di concentrarsi sulla sua implementazione nei quattro settori strategici: Crescita blu; Collegare la regione; Qualità ambientale; Turismo sostenibile”. Tutti comparti destinati a svolgere un ruolo cruciale nel creare posti di lavoro e stimolare la crescita economica nell’aarea: tempo di agire”, ha sostenuto. “La Commissione – ha soggiunto Cretu – svolgerà il ruolo di facilitatore e coordinatore, per stimolare lo sviluppo economico dell’area e di integrazione politica dell’area, dove tutti i Paesi – Ue e non Ue – sono sullo stesso piano”. Sul tema dell’integrazione europea nei Balcani è tornato a insistere lo stesso ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, che a margine del Forum ha ricordato come da sempre l’Italia abbia “creduto nella prospettiva della regione adriatico-ionica e nel fatto che i Balcani occidentali facciano parte del processo di integrazione europea”. Una regione ritenuta strategica per la Penisola ‘”economicamente e commercialmente che vanta un interscambio di 27 miliardi di euro con i Paesi della macro-regione adriatico-ionica”. E su cui gravita anche la Germania che insieme all’Italia, ha ricordato il titolare della Farnesina, “rappresentano i due più importanti attori economici nell’area”.