Località balneari attrezzate e luoghi incontaminati per il turista che predilige la natura e full optional per chi cerca le comodità, è questa l’offerta che contraddistingue le spiagge venete tanto da classificarsi tra le prime dieci regioni d’Italia per numero di bandiere blu. Esse sono: Bibione, Caorle, Jesolo Lido, Cavallino-Treporti, Venezia-Lido, Chioggia-Sottomarina, Eraclea Mare e Rosolina Mare. L’aumento in generale di questo riconoscimento spinge le preferenze degli stranieri per il Bel Paese assicurando un’ ulteriore crescita dopo aver speso oltre 35,7 miliardi di euro nel 2015. E’ quanto afferma la Coldiretti su dati del Ciset di Ca’ Foscari nel commentare i risultati della XXX edizione della Bandiera Blu 2016, il premio internazionale assegnato dalla Foundation for Environmental Education (Fee), che valorizza la qualita’ delle acque di balneazione, ma anche il turismo sostenibile, l’attenta gestione dei rifiuti e la valorizzazione delle aree naturalistiche. Sale la Liguria con 25 località premiate e due nuovi ingressi (Cerviale e Levanto), davanti a Toscana (19 e un nuovo ingresso, Massa) e Marche (17). La Campania conferma 14 bandiere con un nuovo ingresso (San Mauro Cilento) e un’uscita; stessa sorte per la Puglia, con 11 bandiere, un nuovo ingresso (Carovigno) e un’uscita. L’Abruzzo, con tre uscite e una new entry (Silvi) scende a quota 6 bandiere, L’Emilia Romagna ne perde due e scende a 7. Il Veneto e il Lazio confermano le stesse 8 bandiere dell’anno scorso; la Sardegna è presente con 11 località avendone acquistate tre (Badesi, Sassari e Teulada), e la Sicilia raggiunge le 6 bandiere con una nuova entrata (Marina di Ragusa). Ancora, la Calabria arriva a 5 bandiere con un nuovo ingresso (Praia a Mare), il Molise conferma le 3 bandiere dell’anno scorso e il Friuli Venezia Giulia le 2 del 2015. La Basilicata raddoppia e grazie all’ingresso di Policoro arriva a 2. Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di conferme importanti dopo che l’allarme terrorismo sta rivoluzionando le mete delle vacanze con il taglio piu’ pesante pari all’8 per cento che riguarda i viaggiatori diretti verso l’Africa del nord (Egitto, Tunisia) mentre l’aumento piu’ rilevante riguarda con un +5% proprio l’Europa, ritenuta piu’ sicura delle altre destinazioni, secondo l’Organizzazione mondiale del turismo (Omt). La qualità ambientale dell’Italia deriva anche dalla crescita del turismo verde legato alla natura che in Italia ha superato per la prima volta il giro di affari record di 12 miliardi nel 2015 ed è previsto in crescita anche nel 2016, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ecotur. Il successo del turismo ecologico e ambientale è dovuto – continua la Coldiretti – ai costi contenuti, all’elevato valore educativo e alla pluralità di mete disponibili senza dover percorrere grandi distanze, in un Paese come l’Italia puo’ contare su ben 871 i parchi e aree naturali protette che coprono ben il 10 per cento del territorio nazionale. Le presenze del turismo natura in Italia hanno superato quota 102 milioni con un forte incidenza dei giovani e di stranieri. Tra le attività piu’ in voga nelle aree naturali ci sono il biking, seguito da trekking, escursionismo, sci, animal watching e altri sport. Le gite “mordi e fuggi” in giornata rappresentano quasi 1/3 mentre i weekend circa 1/4 e solo una minoranza prolunga la permanenza per una intera settimana. Per la scelta dell’ospitalità molto gettonati sono gli agriturismi che – continua la Coldiretti – in molti casi si sono attrezzati con l’offerta di alloggio e di pasti completi, ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di campagna amica. Nell’ultimo anno sono aumentati del 4,1% per un totale di 21.744 strutture agrituristiche presenti lungo tutta la Penisola, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

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