Il presidente della repubblica francese Francois Hollande e il presidente del consiglio italiano Matteo Renzi a Venezia (nella foto il loro arrivo nella città dei Dogi) per un vertice bilaterale, con la partecipazione di vari ministri dei due Paesi; tra i vari argomenti tratati Libia, minacce Isis, rapporto con l’Ue, accordo per la Tav, e problemi di Venezia. Il sindaco Luigi Brugnaro, a margine dei lavori, ha consegnato al premier Matteo Renzi e al ministro dell’Economia e Finanze, Pier Carlo Padoan un dossier per richiedere al Governo un alleggerimento sulle sanzioni imposte dallo sforamento del patto di stabilità. Al premier è anche stato consegnato un piano di risanamento messo in atto dall’amministrazione comunale veneziana, con le tappe già percorse e gli obiettivi a medio e lungo termine, anche con proposte per nuove entrate per la città, quali – a titolo di esempio – la ztl pedonale, i ticket sui crocieristi e sugli arrivi in ferrovia ecc., ipotesi che potrebbero diventare parte integrante della nuova proposta di Legge speciale. Renzi ha poi incontraro i media. Parlando nell’ausoicato governo della Libia he detto ,tra l’altro, che bisogna “agire”: la minaccia dell’Isis incombe, come hanno dimostrato anche gli attacchi al confine con la Tunisia, e bisogna evitare il “caos che alimenta solo il terrorismo. Deve agire l’Europa, devono agire i nostri paesi”. Hollande al di là delle parole, tutta l’urgenza e la determinazione nell’affrontare la questione e sottolinea che, forse, sulla Libia ci sono state “troppe aspettative e fatte poche pressioni”. Ma “i libici per primi devono sapere che il tempo a loro disposizione non è infinito”. Il premier, nel giorno in cui il Nyt parla di piani del Pentagono per raid con target precisi in collaborazione con gli alleati europei, ha precisato: “più di scoop di giornali si parla di realtà. Non più tardi di 15 giorni fa c’è stato un intervento contro un gruppo di adepti di Daesh, vicini agli attentati del Bardo, di cui eravamo informati”. Il premier ha sostenuto che c’è l’emergenza Libia ma anche di Tunisia, così come ha detto Hollande. Ma la parola intervento non è stata mai pronunciata. E la prudenza domina anche nelle dichiarazioni. Il 33esimo vertice Italia-Francia è stato dedicato a Valeria Solesin, la ricercatrice veneziana uccisa al Bataclan. Renzi e Hollande ne parlano a lungo, annunciano la creazione di sei borse di studio (tra le unive5rsità di Venezia, Trento e Sorbona di Parigi) congiunte e hanno parlato con i genitori della ragazza. La Libia, l’Isis, il terrorismo – come era atteso – hanno monopolizzato l’attenzione. Ma l’incontro è stato ricco anche di dossier bilaterali. C’è stato un protocollo, quello sulla Tav, che di fatto consente l’avvio dei lavori della Torino-Lione. I due statisti non si sottraggono neanche a chi chiede loro come vedrebbero le integrazioni tra aziende, a cominciare dai rumors rimbalzati in giornata di un possibile avvicinamento Orange-Telecom Italia. “L’Italia è lieta di accogliere tutti gli imprenditori che vogliono investire nel futuro del paese, così come siamo orgogliosi dei nostri che vanno all’estero. E’ finito il tempo degli amici degli amici, dei salotti buoni della finanza, si apre una pagina nuova, lasciamo che a parlare sia il mercato”. Il vertice a palazzo Ducale di Venezia è stato blindato con la presenza di mille agenti (anche di cecchini sui tetti del centro storico): ci sono state anche contestazioni prima dei lavori di Hoollande-Renzi davanti alla punta della Dogana, in San Marco, tra unità navali di polizia e manifestanti del No Grandi Navi e No Tav.