La 15. Mostra di Architettura del 2016 ai Giardini e all’Arsenale nonché in vari luoghi di Venezia. Il tema scelto da Alejandro Aravena è: Reporting from the front. Aravena (nella foto con il presidente della Biennale) ha fatto il punto sui temi della prossima mostra di Architettura con questa dichiarazione: «Ci sono ancora molte battaglie da vincere e molte frontiere che occorre ancora espandere per poter migliorare la qualità dell’ambiente edificato e, di conseguenza, la qualità di vita delle persone. Sono sempre di più le persone sul pianeta alla ricerca di un luogo decente in cui poter vivere e le condizioni per raggiungere tale scopo si fanno di ora in ora sempre più ardue. Qualsiasi tentativo di trascendere gli aspetti commerciali incontra come sempre una forte resistenza nell’inerzia della realtà, e qualsiasi sforzo volto ad affrontare questioni importanti deve vedersela con la crescente complessità del mondo.
Ma a differenza dei conflitti bellici in cui nessuno vince e su cui aleggia un diffuso senso di sconfitta, nei fronti dell’ambiente edificato si respira un’aria di vitalità perché l’architettura è guardare la realtà in chiave propositiva. Reporting from the front si propone di mostrare a un pubblico più vasto cosa significa migliorare la qualità della vita mentre si lavora al limite, in circostanze difficili, affrontando sfide impellenti. O cosa occorre per essere in prima linea e cercare di conquistare nuovi territori.
Vorremmo capire quali strumenti di progettazione servono per sovvertire le forze che privilegiano l’interesse individuale sul bene collettivo, riducendo il Noi a un semplice Io. Vorremmo venire al corrente di casi che resistono al riduzionismo e all’eccessiva semplificazione e che non rinunciano alla missione dell’architettura di penetrare il mistero della condizione umana. Ciò che ci interessa è capire in che modo l’architettura possa introdurre una nozione più ampia di guadagno: la progettazione come valore aggiunto e non come costo aggiuntivo o l’architettura come scorciatoia verso l’equità.
La Mostra Internazionale di Architettura 2016 si concentrerà e imparerà dalle architetture che, bilanciando intelligenza e intuizione, sono in grado di scostarsi dallo status quo. Vorremmo presentare degli esempi che, nonostante le difficoltà e dimostrare che nel perenne dibattito sulla qualità dell’ambiente edificato, non c’è solo il bisogno ma anche lo spazio per l’azione». Così il direttore Aravena. Da parte sua il Presidente Paolo Baratta ha spiegato: «Da qualche anno andiamo dicendo che il tempo presente vede uno scollamento tra architettura e società civile: da un lato l’architettura concentrata in realizzazioni spettacolari, con le quali singoli soggetti celebrano il proprio successo, o le proprie ambizioni, dall’altro una sorta di atteggiamento indifferente, fino alla rinuncia completa a porre domande alla stessa architettura. Contro ogni paralizzante conformismo, le Biennali di Architettura di tutti questi anni hanno affrontato le domande che sorgono da questo stato di cose. Abbiamo sintetizzato questo nostro impegno come un contributo a far rinascere o comunque a mantenere vivo il desiderio di architettura. L’architettura è l’arte con cui i desideri, le aspirazioni, le necessità private si incontrano con le aspirazioni e le necessità pubbliche. L’architettura, nell’aiutare a formare lo spazio privato, forma anche lo spazio pubblico. Questi due spazi sono creati congiuntamente. Il godimento consapevole dello spazio pubblico è un beneficio gratuitamente offerto a tutti, e il suo consumo da parte di chiunque non compromette né riduce la possibilità di fruizione da parte di chiunque altro. Rinunciare a questo bene pubblico, appunto “gratuito”, riducendoci a considerare solo in termini quantitativi le necessità dell’abitare, è optare per una civiltà inutilmente più povera, è optare per un uomo dimezzato.
Ciò accade quando ci si rinchiude nelle banalità di un generico confort privato e si cede oltremisura alle necessità della sicurezza.
Un bene pubblico nasce se vi è domanda chiaramente espressa e d’altro lato una capacità di organizzare l’offerta. Ma sia la formazione della domanda sia la predisposizione di una conseguente offerta possono incontrare seri ostacoli dovuti a inadeguatezze private e inadeguatezze pubbliche. Allora non vi è spontaneo incontro ma luogo di battaglia. Chi vi rinuncia corre il pericolo di una deriva e può essere pericolosa. Porta a non saper più cosa chiedere e a non immaginare soluzioni diverse e alternative o, anche se immaginate, ci porta alla frustrazione circa la loro realizzabilità, ha concluso Baratta. La 15. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia presenterà, come di consueto, le Partecipazioni nazionali, con proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini e all’Arsenale, oltre che nel centro storico di Venezia.
Anche per questa edizione si prevedono selezionati Eventi Collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali.

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