La Regione Veneto ha deciso un’apertura di cassa straordinaria per 105 milioni che va ad aggiungersi ad una delibera di cofinanziamento dei fondi strutturali di oltre 124 milioni e a quella adottata ad agosto per 57 milioni. Questo nei limiti imposti da pareggio di bilancio.Il vicepresidente della Giunta Gianluca Forcolin ha detto che rappresenta un grande sforzo per il bilancio regionale, viste le rigidità dei vincoli imposti dalla normativa sul pareggio di bilancio, per dare priorità al pagamento dei debiti contratti dall’amministrazione regionale. Si tratta infatti di quasi 300 milioni di liquidità di cassa garantita, da immettere sul territorio.” “La normativa nazionale – ha spiegato Forcolin – impone una serie di costrizioni che rendono difficile il pagamento dei debiti da parte della Regione, perché le risorse, anche se ci sono, sono bloccate in Ragioneria . Ma il Veneto, regione virtuosa nei suoi conti, ha avviato un’azione di razionalizzazione e, grazie al sacrificio di alcune voci di spesa, è riuscita ad ampliare i plafond di cassa effettivamente utilizzabili per i pagamenti, assicurando nel contempo il rispetto del vincolo finale del pareggio”. La ripartizione di queste risorse è stata disposta fra le diverse aree organizzative, tenendo conto che il fabbisogno di cassa corrisponde a pagamenti da eseguire con priorità determinate in base alla scadenza del debito e alla sua natura, per i quali sussistono le condizioni operative per la loro esecuzione nell’esercizio corrente. In una nota la Regione ha precisato che ora si possono dare garanzie di effettiva disponibilità di cassa a situazioni debitorie (piano pagamenti) come quelle nel settore della formazione professionale (a cui sono stati assegnati oltre 86 milioni), delle infrastrutture e viabilità (35 mln), dell’agricoltura e pesca (28 mln), del sociale (22 mln), della bonifica e difesa del suolo (12 mln), della cultura e territorio (7 mln).

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