La deroga concessa alla municipalizzata Veritas per l’impianto di Campalto (Ve) che ha in gestione e questo relativamente ai valori per l’arsenico non è una licenza di inquinare o di sversarne chissà quali quantità in laguna di Venezia. Si tratta, ha detto l’ass. veneto all’ambiente Giampoalo Bottacin, di un’autorizzazione di tipo amministrativo, richiesta dalla normativa. “Si consente che allo scarico del depuratore, per un periodo transitorio, non debba essere superato il valore medio annuo della concentrazione di arsenico di 5 micro-grammi/litro, invece che di 1 micro-grammo/litro. Ma ciò non comporta alcun rischio. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la normativa italiana per le acque potabili hanno fissato la sua concentrazione massima accettabile in 10 micro-grammi/litro. Allo scarico del depuratore di Campalto, il valore medio di concentrazione del metalloide rimane mediamente di circa 2.4 micro-grammi/litro. Non c’è quindi nessun allarme arsenico”. Nelle delibera, corredata anche dal parere favorevole della Commissione Tecnica Regionale Ambiente, si sottolinea fra l’altro che le campagne di indagine effettuate nel triennio 2009-2014 sui reflui recapitati all’impianto di Campalto hanno evidenziato buone riduzioni dei microinquinanti allo scarico del depuratore, la sola eccezione è l’oligoelemento arsenico, per il quale la normativa in vigore (D.I. 30.07.99) ha fissato il limite di concentrazione a 1 micro-grammo/litro che è però dieci volte inferiore a quello stabilito per le acque destinate al consumo umano. Tale valore di concentrazione risulta difficilmente raggiungibile anche applicando le migliori tecnologie disponibili. L’arsenico è un elemento tossico naturalmente presente nella crosta terrestre e, conseguentemente, anche nelle acque superficiali e di falda che vengono contaminate dalla solubilizzazione di sali arseniosi presenti nelle rocce. Inoltre le indagini finora svolte hanno rilevato che c’è un’elevata concentrazione di arsenico nelle matrici solide e liquide dell’area veneziana, anche in aree non contaminate da attività industriali o agricole. “A fronte di un quadro generale che non dà motivi di preoccupazione – ha concluso l’assessore veneto – è stata concessa una proroga dei termini di adeguamento allo scarico del depuratore di Campalto fino al 31.12.2016 per il solo parametro relativo all’arsenico. La notizia così come riportata da un quotidiano rischia solo di generare un immotivato allarmismo perché non risponde al vero che l’acqua del depuratore che viene rilasciata in laguna sia “piena di arsenico”. Ribadisco infatti che parametri per l’arsenico sono comunque molto restrittivi. Il limite dell’acqua potabile è quattro volte superiore al valore medio rilevato allo scarico del depuratore di Campalto. Quindi, dal punto di vista dell’arsenico, paradossalmente l’acqua che esce dal depuratore potrebbe essere bevuta, ma non versata in laguna”.

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