Il Friuli Venezia Giulia sta valutando di ospitare nella primavera 2016 un forum economico sull’innovazione e sul trasferimento tecnologico, anche nel settore agroalimentare, al quale invitare rappresentanti dell’Amministrazione e del Congresso degli Stati Uniti, unitamente a esponenti di imprese, categorie economiche, università, parchi ed enti scientifici di molti paesi. Al tempo stesso l’Ente regionale, forte delle relazioni in atto e delle iniziative avviate in diversi Paesi dell’area balcanica, è orientato a promuovere un confronto internazionale sulle prospettive di sviluppo di quelle realtà (scambi commerciali e potenziamento del tessuto produttivo e delle infrastrutture). Sono questi i principali esiti dei numerosi colloqui che, in più sessioni, la delegazione del Friuli Venezia Giulia, guidata dalla presidente della Regione Debora Serracchiani, ha avuto a Washington, dopo gli incontri di New York. In un quadro di rinnovata fiducia degli Stati Uniti nei confronti del Sistema Italia, impegnato in una serie di riforme, desta interesse negli USA (26 milioni di italoamericani) quello che può offrire il Friuli Venezia Giulia. Con la congresswoman Rosa DeLauro, influente esponente democratica, da 25 anni a Capitol Hill, Serracchiani – accompagnata dall’ambasciatore d’Italia a Washington Claudio Bisogniero (nella foto) – ha anche parlato di possibili partnership con lo Stato che rappresenta, il Connecticut. In particolare le locali Università e l’affermato settore biomedicale possono, secondo DeLauro, accrescere relazioni e programmi di scambio di studenti, ricercatori ed esperienze con i nostri atenei.
Come riferito dalla presidente Serracchiani, da parte statunitense, c’è interesse anche per le potenzialità del porto di Trieste che può fare del Friuli Venezia Giulia un ponte naturale tra Est e Ovest, favorendo i rapporti commerciali tra gli USA e l’Europa Centrale e Orientale e gli investimenti americani. Lo hanno confermato anche i copresidenti del caucus italo americano, i deputati Bill Pascrell, democratico, e Pat Tiberi, repubblicano, che Serracchiani, sempre assieme all’ambasciatore Bisogniero, ha incontrato ancora nella sede del Congresso degli Stati Uniti d’America. Un lungo e cordiale scambio di idee anche su temi di politica interna dei due Paesi, con le prossime elezioni presidenziali, e degli scenari internazionali, con particolare riferimento ai flussi migratori. In proposito c’è grande considerazione per come l’Italia ha affrontato questo delicato tema. L’ipotesi di un focus sui Balcani è stata invece formulata in due distinti colloqui con alti esponenti del Dipartimento di Stato: nella residenza dell’ambasciatore con Scott Higgins, esperto di Europa Occidentale, e nel corso di un pranzo di lavoro, offerto dal vicecapo della missione italiana in USA Luca Franchetti Pardo, con l’ambasciatore Hoyt Brian Yee, deputy assistant secretary dello stesso Dipartimento, con delega sui Balcani. Il comune interesse è di rafforzare i fondamentali economici di quei Paesi, sia attraverso la creazione di infrastrutture che con iniziative finalizzate a creare nuove opportunità per i giovani in realtà come la Bosnia-Erzegovina sono i possibili ambiti di confronto, assieme alle autostrade del mare, al sistema portuale del Nord Adriatico, all’approvvigionamento di materie prime dopo la scoperta di un giacimento di gas al largo dell’Egitto. Le tre giornate hanno prodotto una serie di incontri mirati cui hanno preso parte rappresentati della camera di commercio di Udine, imprenditori, enti pubblici e privati.

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