In Veneto le Province continueranno ad esercitare le funzioni non fondamentali che la Regione ha finora loro conferito e per questo riceveranno le necessarie risorse. E’ quanto prevede il disegno di legge sul riordino delle “Funzioni delle Province”, adottato dalla giunta regionale. “Siamo all’epilogo di una reale mancata riforma – ha messo in risalto il vicepresidente Gianluca Forcolin, che ha illustrato il provvedimento all’Osservatorio e alla Conferenza Permanente Regione-Autonomie Locali riunita a Venezia – e la Regione ha preso l’impegno, per salvaguardare occupazione e funzioni essenziali per i cittadini, di affrontare nel bilancio 2016 una spesa annua di 40 milioni. Lo facciamo con convinzione e senso di responsabilità nei confronti dei veneti e dei lavoratori ma bisogna anche dire con grande sincerità ai cittadini che non sappiamo quanto potremo reggere ancora il peso di riforme romane pasticciate, demagogiche e che scaricano semplicemente su enti locali e territoriali ciò che non si sa e non si vuole davvero riformare. Il Veneto è una regione così virtuosa che non ha più margini per tagliare e perché sia ben chiara l’entità del sacrificio per i veneti tutti va detto che i 40 milioni che dovremo destinare a questa operazione si sommano – soltanto per stare agli ultimi due mesi di storia – ai 240 milioni di tagli alla sanità e a 50 milioni di mancati trasferimenti. Ripeto: quanto ancora potremo reggere?”.
“La legge Delrio – ha spiegato Forcolin – detta i principi per un’ampia riforma in materia di enti locali, prevedendo, in particolare, la ridefinizione dell’assetto delle Province, nonostante la disciplina contenuta si autodefinisca “transitoria” in attesa dell’approvazione della riforma costituzionale sul bicameralismo perfetto e sul Titolo V. Il legislatore statale configura le Province quali enti di secondo livello, definendole “enti territoriali di area vasta”, titolari di funzioni fondamentali espressamente individuate. Con riguardo alle altre funzioni, non fondamentali, attualmente esercitate dalle Province, la legge prevede un processo di riordino, riconoscendo alla Regione un ruolo di primo piano in merito alla riallocazione delle funzioni nelle materie di competenza regionale”. “In Veneto, il processo di riordino delle funzioni – ha ricordato Forcolin – era rimasto temporaneamente sospeso a causa dell’appuntamento elettorale per il rinnovo del consiglio regionale. Lo abbiamo ripreso, disponendo la convocazione dell’Osservatorio regionale, concordando di procedere con la collaborazione delle strutture interessate all’acquisizione degli elementi necessari alla predisposizione del disegno di legge di riordino, tenendo come punto di riferimento le esigenze di garantire la continuità amministrativa, la semplificazione e la razionalizzazione delle procedure”. L’esponente della regione ha infine sostenuto che il lavoro delle amministrazioni provinciali non rappresenti un inutile centro di costo di facile sostituzione. Senza le Province l’attività amministrativa rischierebbe una drastica diminuzione dei servizi e un ridimensionamento della loro qualità. Per questo abbiamo deciso di lasciare che continuino ad esercitare le funzioni non fondamentali che fino ad oggi la Regione gli ha conferito, assicurando la copertura finanziaria. Si parla di funzioni in materie come la cultura che comprende, ad esempio, anche il sistema bibliotecario, i parchi, la difesa del suolo. L’aspetto più problematico è che per le funzioni fondamentali le Province dovranno invece dipendere quasi totalmente dai trasferimenti dello Stato. Il disegno di legge del Veneto attribuisce, inoltre, alla Città metropolitana di Venezia tutte le funzioni non fondamentali confermate in capo alle Province. La Regione si riserva comunque la facoltà, fatti i dovuti approfondimenti, di conferire alle Province e alla Città metropolitana eventuali ulteriori funzioni, sentito l’Osservatorio regionale e acquisito il parere della Conferenza Permanente Regione – Autonomie Locali, in attuazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. Una specifica disposizione è dedicata alla Provincia di Belluno, che in aggiunta alle funzioni non fondamentali attribuire alle altre Province, eserciterà anche quelle conferite in attuazione della legge regionale 8 agosto 2014, n. 25 “Interventi a favore dei territori montani e conferimento di forme e condizioni particolari di autonomia amministrativa, regolamentare e finanziaria alla provincia di Belluno in attuazione dell’articolo 15 dello Statuto del Veneto”, nonché tutte le ulteriori funzioni conferite dalla normativa vigente.