Un Protocollo d’intesa nazionale a sostegno della candidatura finalizzata a iscrivere nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco un nuovo sito transnazionale, denominato Le opere di difesa veneziane tra XV e XVII secolo. A Bergamo, la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, presente il sindaco Giorgio Gori,(nella foto) ha sottoscritto assieme al sindaco di Palmanova Francesco Martines, questo Protocollo. Promotore e capofila del Progetto è il Comune di Bergamo. “Siamo nelle fasi conclusive di un lavoro iniziato nel 2007 – ha affermato il sindaco Giorgio Gori – che ha attraversato diverse amministrazioni e richiesto un grandissimo impegno. Si tratta di una candidatura eccezionale per via della sua natura transnazionale, tanto complessa quanto affascinante alla luce dell’eredità storica del secolo scorso. Questa è una candidatura di pace e di cooperazione”. Vi avevano già aderito la Regione Lombardia e la Provincia di Bergamo. Nei prossimi giorni si completerà il mosaico delle firme a sostegno della candidatura con la sottoscrizione della Regione Veneto, del Comune di Venezia e di quello di Peschiera. Il percorso verso la presentazione della candidatura proseguirà il 28 e il 29 settembre con un incontro tra tutti i partner, passaggio fondamentale in vista della chiusura del dossier prevista entro la metà di dicembre. Gli uffici Unesco di Parigi riceveranno entro il primo di febbraio il progetto definitivo: partirà poi il lavoro istruttorio di 18 mesi, un iter destinato a sancire l’esito finale della candidatura a Patrimonio Unesco. Il sito è rappresentativo del più complesso sistema difensivo progettato e costruito dalla Serenissima Repubblica di Venezia tra il XV e il XVII secolo per controllare i suoi territori e le tratte commerciali che si estendevano fino al Medio Oriente. Il progetto ha l’ambizione di coinvolgere le città più rappresentative facenti capo alla Repubblica di Venezia tra il XV e il XVII secolo, tra loro legate dal ruolo strategico svolto nell’ambito dei commerci marittimi e terrestri sostenuti dalla Serenissima e che, per tale motivo, vennero fortificate per necessità di controllo. Tra esse per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia c’è la città stellata di Palmanova, edificata dai veneziani nel 1593. “È un progetto ambizioso, perché questa candidatura abbraccia oltre 1.000 chilometri di territorio, tre nazioni, altrettante regioni italiane e ben 11 città, suggella i rapporti già buoni del Friuli Venezia Giulia con la Croazia e rafforza i legami che si stanno costruendo con il Montenegro”, ha sottolineato Serracchiani, riferendosi al coinvolgimento di Italia (nella veste di capofila), con Bergamo, Peschiera del Garda, Palmanova e Venezia; della Croazia, con Zara, Sebenico, Curzola e Lesina; del Montenergo, con Cattaro, Perasto e Dulcigno. “Ci stiamo lavorando da molto perché riconosciamo la valenza che esso può avere per i rispettivi territori, sia in termini culturali che di promozione turistica. La capacità di tenere insieme tutti questi diversi partner grazie al filo di Venezia e della sua eredità culturale è la miglior immagine che possiamo dare in vista della presentazione all’Unesco della candidatura. Abbiamo avuto un riscontro positivo dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e quindi auspichiamo – ha concluso Serracchiani – che a dicembre di quest’anno sia questo il progetto selezionato dall’Italia per essere proposto all’Unesco”.

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