Il festival della Biennale Musica 2022 “Out of Stage”, dedicato al teatro musicale sperimentale, presenta (fino al 25 sett.) un vasto panorama della ricerca attuale secondo stili, tecniche compositive e tecnologie molto diversificate. Ci sono nuovi lavori di teatro musicale sperimentale commissionati a Simon Steen-Andersen, Helena Tulve, Michel van der Aa, Paolo Buonvino e Annelies Van Parys, oltre a prime italiane di nuovi progetti di Alexander Schubert, Rino Murakami e Ondřej Adámek co-prodotti con altre istituzioni europee. Di Giorgio Battistelli, Leone d’oro alla carriera del 2022, sarà realizzata una nuova produzione di Jules Verne eseguita dai performer di Ars Ludi, Leone d’argento 2022, nella serata inaugurale del festival al Teatro la Fenice. La nuova produzione prevede la realizzazione di grandi scene sonore nel contesto del progetto scenico a cura di Angelo Linzalata. Battistelli, autore di questa fantasia da camera in forma di spettacolo ispirata a Jules Verne, sarà impegnato nella inedita veste di regista. Il lavoro mette in luce la sua capacità di teatralizzare il gesto esecutivo, evocando l’aspetto immaginifico e fantasioso del mondo ritmico ( ma non solo). Ideali interpreti di questa nuova visione del teatro percussivo, sono Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi e Gianluca Ruggeri, fondatori e componenti di Ars Ludi, musicisti istrionici e carismatici, che vivono ogni impegno performativo come un’esperienza esistenziale da condividere, con divertimento e complicità, comunicando al pubblico il senso della necessità e della gioia di essere in scena. Il programma del festival prevede anche alcuni classici del “teatro strumentale” di Mauricio Kagel, Georges Aperghis e lavori di compositori riconosciuti in questo ambito come Carola Bauckholt e François Sarhan. Out of Stage, titolo che si riferisce ai lavori concepiti per luoghi e situazioni diverse da quelle offerte dal palcoscenico tradizionale, tratteggia una larga prospettiva del teatro musicale contemporaneo e del ruolo delle nuove tecnologie, della multimedialità, con programmazione di realtà virtuale e realtà aumentata applicata al suono, secondo forme e generi nuovi, codificati dai compositori coinvolti nel festival quali Instrumental theatre, Experimental Music Theatre, Sound Installation, Radio Play, Performative Lecture, Experimental Performance, Scenic Concert, Performative music theatre, Performative Sound Installation, Augmented reality sound installation, Performative radio composition and Sound theatre, Choral Music Theatre, Praying ritual e la ripresa contemporanea di due generi antichi come la Sacra Rappresentazione e il Madrigale Rappresentativo. Sleep Laboratory di Alexander Schubert, un lavoro co-prodotto in collaborazione con il festival ACHT BRÜCKEN della Kölner Philharmonie e il “rainy days festival” della Philharmonie Luxembourg, è una performance immersiva e partecipativa di 60 minuti, per ensemble e realtà virtuale, che intende ricreare una sessione di sonno di gruppo con interpolazioni basate sui temi dell’ipnosi, del viaggio e della meditazione. Le persone del pubblico giacciono in piccoli scompartimenti personali su letti da campo mentre indossano occhiali VR, il compositore e regista tedesco Alexander Schubert li trasporta dal luogo esecutivo in diverse realtà sonore che prendono la forma di sogni e visioni. Tra i lavori di teatro musicale commissionati dalla Biennale Musica 2022, è particolarmente rappresentativo del festival The Return – il nuovo progetto di Simon Steen-Andersen, compositore danese residente a Berlino, tra le voci più riconosciute della ricerca post-kageliana. La drammaturgia del lavoro, basata su Il ritorno di Ulisse in patria di Claudio Monteverdi, tramite citazioni e rielaborazioni della partitura originale, si lega alla ricognizione dei luoghi in cui sorgevano il Teatro di San Cassiano e il Teatro dei Santi Giovanni e Paolo, i primi teatri pubblici veneziani, e all’evocazione della prima rappresentazione dell’opera. Visions di Helena Tulve, compositrice estone che prosegue la ricerca compositiva di Arvo Pärt nell’ambito della musica vocale liturgica, ipotizza la creazione di una nuova forma di sacra rappresentazione contemporanea, basata sui manoscritti musicali della Biblioteca di Santa Maria della Fava, studiati e trascritti da Giulio Cattin nel 1994 e sul Vangelo gnostico di Maria Maddalena. In collaborazione con l’ensemble estone Vox Clamantis e la storica Cappella Marciana, Helena Tulve ha concepito un lavoro in cui la diffusione di diverse sorgenti sonore strumentali e vocali all’interno della Basilica trasforma lo spazio acustico in uno strumento complesso e pulsante. Nel 1994, data dell’importante scoperta di Giulio Cattin, la Biennale Musica diretta da Mario Messinis celebrò l’avvenimento con un concerto a San Marco di musica sacra contemporanea che includeva la prima esecuzione assoluta dei frammenti ritrovati. L’ omaggio a Messinis e a Cattin sarà approfondito in una tavola rotonda organizzata da Roberto Calabretto, direttore scientifico della Fondazione Ugo e Olga Levi, nella quale interverranno anche Helena Tulve, il direttore d’orchestra Francesco Erle e il musicologo Antonio Lovato. Il compositore e regista olandese Michel van der Aa ha immaginato per la Biennale Musica 2022 un nuovo lavoro – The Book of Water – basato sul tema dell’erosione del territorio causata dalle piogge e dalle inondazioni, dal romanzo di Max Frisch L’uomo nell’Olocene, lavorando sulle immagini, i movimenti e i suoni di diversi ambienti. Il compositore porterà all’interno di uno dei più antichi teatri di Venezia, il Teatro Goldoni, una visione teatrale dell’ambiente lagunare, rievocando quanto avvenne in occasione della primissima opera rappresentata al Teatro di San Cassiano nel 1637, Andromeda di Francesco Mannelli, che si apriva con una scena del paesaggio acquatico notturno illuminato da tenui candele, come riportato da Antonio Bariletti nel libretto a stampa: “Il sipario scompare. La scena era interamente di mare. In lontananza c’era una vista d’acqua e di rocce così artificiosa che la sua naturalezza faceva dubitare gli spettatori di essere in un teatro o su una vera riva del mare”. Il compositore siciliano Paolo Buonvino, conosciuto per le sue colonne sonore, ha progettato un concerto scenico basato sull’esperienza di un respiro collettivo come suono e come gesto vitale. Il progetto è ispirato alla cultura siciliana e mediterranea del çiatu (respiro), e al rapporto tra il ritmo del respiro umano e quello delle onde che circondano l’isola. Paolo Buonvino ha ideato una struttura scenica per contenere, proteggere e ospitare il pubblico di çiatu, all’interno della quale i musicisti creeranno un esercizio collettivo di respiro, in una forma partecipativa che vuole evocare e trascendere l’esperienza di sofferenza e paura vissuta nella pandemia. La compositrice belga Annelies Van Parys in Notwehr rielabora la raccolta di Adriano Banchieri di venti madrigali a cinque voci Barca di Venetia per Padova, pubblicata nel 1605 e rivista per una seconda edizione nel 1623, affresco musicale della società dell’epoca che riunisce diversi personaggi, ritratti ideali di musicisti stranieri e di varie regioni italiane in un viaggio in barca lungo i canali. Il viaggio, in questo caso, si svolgerà in forma di concerto scenico nella Sala Capitolare della Scuola Grande di San Rocco, dipinta dal Tintoretto, includendo personaggi del passato e del presente. Ne emergerà un dialogo tra due realtà lontane nel tempo ma vicine nei mezzi espressivi e drammaturgici. L’importante raccolta di Adriano Banchieri, fotografia acustica del cosmopolitismo veneziano del XVII secolo, rappresentava una nuova forma di polifonia vocale concertante, il Madrigale rappresentativo, in cui i cantanti erano identificati come personaggi e la loro interpretazione sosteneva la statica ma intensa teatralizzazione dell’evento, idea ripresa e sviluppata con tecniche contemporanee da Annelies Van Parys in collaborazione con la librettista Gaea Schoeters, l’ensemble belga HERMESensemble e il nuovo ensemble vocale VENETIAETERNA fondato e diretto da Francesco Erle. Ondřej Adámek, compositore, performer e regista praghese e la giovane compositrice giapponese Rino Murakami collaborano ad un progetto comune intitolato Reaching Out per l’Ensemble N.E.S.E.V.E.N., ensemble fondato da Eric Oberdorff e Ondřej Adámek, e formato da sei voci, due percussionisti e due danzatori, in grado di realizzare drammaturgie vocali, strumentali e coreografie coese e complesse. Il teatro musicale contemporaneo si evolve costantemente elaborando forme del passato che possano imprimere un significato al presente e alla complessa realtà globale nella quale viviamo. Le voci compositive dell’iraniano Mehdi Jalali, della statunitense rappresentante dello Sperimentalismo afro-diasporico Yvette Janine Jackson, di Klein, performer nigeriana attiva a Londra, del compositore e producer americano di origini taiwanesi X. Lee, il compositore di musica elettronica fiorentino Daniele Carcassi e il gruppo di compositori nativi americani messo in luce dal progetto collettivo dello Shenandoah Conservatory, che include una prima assoluta del compositore di origini mohicane Brent Michael Davids, restituiscono al teatro musicale contemporaneo, in forme mutuate dalla creazione musicale pop e dalla ricerca compositiva non-accademica, la denuncia di spoliazioni, di soprusi, di negazione dei diritti, di mancato riconoscimento e rispetto dell’identità sessuale, che sono tuttora sotto i nostri occhi. La Biennale Musica 2022 vuole offrire – come si legge in una nota – un luogo per esprimersi ad alcune di queste voci, sollecitandole a sperimentare forme esecutive nuove. La fertile collaborazione tra la Biennale Musica e Rai Radio 3 si conferma anche per il 2022 con quattro puntate di “Lezioni di Musica”, programma a cura di Paola Damiani, in diretta da Ca’ Giustinian. Giovanni Bietti esplorerà la storia del teatro musicale sperimentale veneziano antico e moderno attraverso capolavori di Francesco Cavalli, Antonio Vivaldi, Bruno Maderna e Luigi Nono. Inoltre, un ciclo di audio-documentari per “Tre soldi” sarà realizzato anche quest’anno da Giovanna Natalini, al fine di documentare i laboratori compositivi ed esecutivi dei giovani artisti selezionati da Biennale College Musica. La trasmissione curata da Antonio Audino, “Il teatro di Radio 3” ospiterà la diretta radiofonica della nuova opera radiofonica creata dalla giovane compositrice catalana Gemma Ragués. La dimensione della radio come luogo ideale del teatro del suono, e il ruolo degli speakers radiofonici come performer e attivisti della comunicazione intorno al suono, sarà ulteriormente sviluppata attraverso la collaborazione con BBC Radio 3, che realizzerà un’edizione speciale del programma “New Music Show” dedicata al teatro musicale sperimentale a cura del rinomato presentatore radiofonico Tom Service, che sarà a Venezia durante il festival per moderare i due concerti del 17 e 18 settembre dedicati al Teatro strumentale con lavori di Georges Aperghis, Mauricio Kagel, Giorgio Battistelli, Carola Bauckholt e François Sarhan. Out of Stage prevede anche una serie di eventi teorici presentati in forma performativa attraverso le lectures di importanti studiosi internazionali del teatro musicale contemporaneo, animate da documentazione sonora e visiva. Laura Berman, curatrice musicale americana e sovrintendente della Staatsoper di Hannover, terrà una conferenza sul nuovo teatro musicale; Helga de la Motte, musicologa tedesca specializzata nel repertorio performativo contemporaneo, dialogherà con Giorgio Battistelli in occasione della cerimonia di consegna del Leone d’oro alla carriera; lo storico della musica e drammaturgo Guido Barbieri incontrerà l’ensemble Ars Ludi, Leone d’argento, sugli aspetti teatrali della performance percussiva contemporanea. Seguiranno una lecture di Ellen Rosand, specialista del teatro barocco veneziano, professore emerito della Yale University, sulla condizione del compositore barocco e contemporaneo e una lettura performativa di Paolo Da Col, direttore dell’ensemble Odhecaton e bibliotecario del Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, di testi di Giulio Caccini e Claudio Monteverdi relativi al nascente teatro musicale. Sono pure previsti incontri con i compositori Ondřej Adámek, Michel Van der Aa, Simon Steen-Andersen, Paolo Buonvino e Yvette Janine Jackson, che illustreranno tecniche e strategie del teatro musicale attuale. Nella sede della Fondazione Giorgio Cini una tavola rotonda finale con musicologi e drammaturghi internazionali, in collaborazione con Gianmario Borio, direttore dell’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini, e Vincenzina Caterina Ottomano, musicologa docente presso l’ Università Ca’ Foscari di Venezia.
La tavola rotonda, intitolata Il teatro musicale oggi. Voci, azioni e tecnologie, sarà l’occasione per una analisi dello stato attuale della produzione del teatro musicale sperimentale, con i contributi di Robert Adlington (University of Huddersfield), Susanne Kogler (Universität Graz), Giordano Ferrari (Université Paris 8), Dorothea Hartmann (Deutsche Oper Berlin) e Koen Bollen (Opera Ballet Vlaanderen). Le nuove produzioni di teatro musicale saranno presentate al Teatro La Fenice, nel Salone Sansoviniano della Biblioteca Marciana, nella Basilica di San Marco, nella Sala capitolare della Scuola Grande di San Rocco, nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian, negli spazi del Conservatorio “Benedetto Marcello” a Palazzo Pisani, al Teatro Goldoni, nello Squero della Fondazione Giorgio Cini e nei diversi spazi dell’Arsenale: le Tese dei Soppalchi, la Sala d’armi E, le Tese II e III e il Teatro Piccolo Arsenale. Luoghi ripensati nella loro unicità acustica e architettonica per diventare spazi per la creatività contemporanea nelle mani di compositori emergenti, i nuovi sognatori di in(a)udito, presenti a Venezia già da febbraio 2022 per sopralluoghi, prove, visite e incontri, con l’idea di creare una nuova stagione del Carnevale veneziano, che si richiama alle stagioni di Carnevale d’inizio Seicento. Uno degli obiettivi del festival è quello di stabilire un collegamento tra lo sperimentalismo dell’opera barocca veneziana e gli sviluppi recenti della drammaturgia contemporanea, con il coinvolgimento delle più importanti istituzioni della città e dei suoi luoghi storici. I primi compositori veneziani del nuovo genere del teatro musicale affrontarono in maniera creativa molte problematiche relative alla coesione acustica e visiva che hanno continuato nei secoli a costituire questioni aperte nella drammaturgia musicale, dalla posizione e dal ruolo degli strumenti in scena all’ideazione di tecniche relative al “ritmo” visivo. Come molti protagonisti della straordinaria stagione barocca, perfettamente illustrata dalla ricchissima Drammaturgia di Leone Allacci, primo regesto del nascente teatro musicale, pubblicato a Roma nel 1666, i compositori invitati a Venezia dalla Biennale Musica 2022 sono impresari del proprio progetto, creano da soli la loro drammaturgia, definendo le tecniche e le tecnologie necessarie, raccogliendo artisti, attori, musicisti capaci di capire il loro progetto e rivestire diversi ruoli, relazionandosi con un nuovo pubblico per cercare una risposta empatica e un possibile dialogo. Simon Steen-Andersen, per esempio, agisce a Venezia come compositore, librettista, drammaturgo, regista, videoartista e performer insieme a solisti veneziani specializzati in Monteverdi per un nuovo lavoro di teatro musicale che si svolge all’interno dello spazio scenico dell’Arsenale, utilizzando il video come scena e come reportage scenico di quanto accade all’esterno. La punta di diamante della ricerca contemporanea sul teatro musicale sarà rappresentata anche in questa edizione dai progetti di Biennale College Musica del 2022, strettamente connessi al tema del festival “Out of Stage”, attraverso le cinque sezioni del bando dedicate a giovanissimi compositori, performers e sound-artists di diversa origine, formazione e tendenza stilistica. I dieci giovani provenienti da tutto il mondo sono stati guidati nell’elaborazione della drammaturgia del loro progetto, la scelta e il trattamento testuale, la sperimentazione di differenti tecniche strumentali e vocali inerenti al teatro musicale da importanti tutor.Timothy Cape e Daniil Posazhennikov hanno creato due nuovi lavori di teatro strumentale per la voce di Esther-Elisabeth Rispens e l’ensemble Ars Ludi; Gemma Ragués una nuova opera radiofonica con aspetti performativi, Tania Cortés e Jacopo Cenni si esibiscono in due performance sperimentali che prevedono aspetti visivi e installativi; Kathryn Vetter, Dafne Paris, Federico Tramontana e Esther-Elisabeth Rispens, interpretano i lavori di teatro strumentale di Georges Aperghis, François Sarhan e di Carola Bauckholt, lavori virtuosistici che domandano abilità performative e teatrali; Paul Hauptmeier presenta una nuova installazione sonora site-specific per la Sala d’Armi A che impiega la realtà aumentata programmata dal compositore per creare spazi acustici poetici percepibili solo nel momento in cui li si attraversa. L’insieme di questi eventi che illuminano ed amplificano i diversi generi e dimensioni stilistiche del teatro musicale sperimentale, rappresentano il raggiungimento più ambizioso della Biennale Musica 2022, quello di portare all’attenzione del pubblico i risultati più estremi, fragili ma allo stesso tempo più futuristici della drammaturgia musicale contemporanea.(ph arch.biennalemusica).
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