La mostra Migrating Objects. Arte dall’Africa, dall’Oceania e dalle Americhe nella Collezione Peggy Guggenheim, inaugurata alla Collezione Peggy Guggenheim il 15 febbraio scorso, e chiusa dopo appena tre settimane a causa della pandemia, riapre dal 6 ottobre fino al 10 gennaio, 2022. In una nota si ricorda che questo avviene grazie al sostegno di Pilar Crespi Robert, socia e Chair dell’Executive Committee dell’Advisory Board della Collezione, e del marito Stephen Robert, trustee della Solomon R. Guggenheim Foundation, New York. Attraverso 35 opere di arte non occidentale esposte per la prima volta insieme a Palazzo Venier dei Leoni, la mostra racconta uno spaccato meno conosciuto ma decisamente intrigante del collezionismo di Peggy Guggenheim, da sempre celebrata per la sua collezione d’arte moderna europea e americana. Nel corso degli anni ’50 e ’60 la mecenate inizia a guardare oltre i confini dell’Europa e degli Stati Uniti interessandosi all’arte dell’Africa, dell’Oceania e delle culture indigene delle Americhe. Il percorso espositivo rivela oggi un eccezionale nucleo della collezione raramente visibile al grande pubblico, restituendo valore, importanza e identità alle opere esposte, privilegiandone i contesti originari e mettendole parallelamente in dialogo con alcuni capolavori delle avanguardie europee in collezione di artisti come Pablo Picasso, Max Ernst, Henry Moore, Alberto Giacometti, che si appropriarono delle idee di tali culture extra-europee per creare un proprio linguaggio artistico. La mostra è curata da un Comitato scientifico che include: Christa Clarke, curatrice indipendente e studiosa delle arti dell’Africa e affiliata all’Hutchins Center for African & African American Research, Harvard University, Cambridge, Mass.; R. Tripp Evans, professore di Storia dell’arte e Co-Chair, Department of Visual Art and Art History, Wheaton College, Norton, Mass.; Ellen McBreen, professoressa associata di Storia dell’arte, Department of Visual Art and Art History, Wheaton College, Norton, Mass.; Fanny Wonu Veys, curatrice, Oceania, National Museum of World Cultures, Amsterdam, Berg en Dal, Leiden e Rotterdam, con Vivien Greene, Senior Curator, 19th- and Early 20th-Century Art, Guggenheim Museum, che ha curato anche il catalogo dell’esposizione.
Migrating Objects. Arte dall’Africa, dall’Oceania e dalle Americhe nella Collezione Peggy Guggenheim gode del patrocinio di UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) ed è accompagnata da un calendario di Public Programs, che includono visite guidate prima dell’orario di apertura, una presentazione quotidiana gratuita, e una serie di laboratori per bambini ispirati ai temi della migrazione e del viaggi. La mostra è aperta tutti i giorni, eccetto il martedì, dalle 10 alle 18, e l’accesso è incluso nel biglietto d’ingresso al museo, da prenotare online sul sito guggenheim-venice.it.(ph Matteo De Fina)

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