Il Comitato intergovernativo per la salvaguardia del Patrimonio culturale intangibile dell’Unesco ha inserito l’arte delle perle di vetro nella Lista Rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. La candidatura è stata depositata da Italia e Francia, con l’Italia capofila, e proposta per la parte Italiana dalla Comunità dei perleri veneziani rappresentati dal Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle perle di Vetro Veneziane e per la parte francese dalla Comunità dei perlai francesi, rappresentati dall’Association des Perliers d’art de France. Durante l’intero percorso, i lavori sono stati coordinati dai Ministeri per la cultura dei rispettivi Paesi. Per la città di Venezia si tratta della prima iscrizione di un elemento immateriale nella Lista Unesco, come precisato in una nota del Comume. L’arte delle perle di vetro è legata alla ricchezza delle conoscenze e alla padronanza di una materia, il vetro, e di un elemento, il fuoco. Quest’arte riunisce saperi condivisi e tecniche incorporate, rinvia a procedimenti e a strumenti artigianali particolari e include diverse fasi di lavorazione. La candidatura si focalizza sul saper-fare, sulle implicazioni sociali e culturali di quest’arte e non solamente sull’oggetto creato. Il dossier, redatto con la costante partecipazione delle comunità di detentori, ha evidenziato le diverse lavorazioni: perle a “lume” (avvolgimento di vetro fuso alla fiamma intorno a un bastoncino di metallo), perle da “canna” (taglio e molatura di canne di vetro forate), infilatura di minuscole perline di vetro (dette conterie), realizzazione in fornace di canne di vetro. L’Organo di valutazione internazionale ha molto apprezzato la valorizzazione che, nel dossier, è stata data agli aspetti immateriali come: il linguaggio specifico (tratto spesso dalla cucina e dal cucito), le memorie, i gesti, gli strumenti, i luoghi dedicati (ad esempio Calle delle Conterie), il forte senso di appartenenza, l’inclusività, i valori culturali comuni a tutta la società civile italiana e francese, le innovazioni, l’attenzione per il riutilizzo dei materiali, un modo per stimolare la creatività e contribuire allo sviluppo durevole. Il progetto di candidatura, promosso dalle due comunità, è iniziato nel 2013 attraverso riunioni e incontri e, nell’ottobre del 2017, è stata presentata ufficialmente alla Commissione Unesco – Roma una domanda formale di candidatura. Da quel momento sono iniziati i lavori di redazione del dossier ad opera di un comitato di pilotaggio internazionale. L’intero percorso è stato appoggiato dal Comune di Venezia e dalla Regione del Veneto il cui presidente Luca Zaia ha detto: “Il riconoscimento dell’arte delle perle di vetro come patrimonio culturale immateriale dell’Umanità è un’ottima notizia che arriva in un momento particolarmente difficile per l’artigianato veneziano e per le sue attività. Le attività delle fornaci e degli artigiani del vetro sono state duramente colpite dagli effetti della crisi sanitaria, molte sono sul lastrico per il crollo del turismo ma anche per le chiusure dei mercati e delle fiere internazionali. L’augurio è che questo riconoscimento diventi un volano per la ripartenza. La Regione del Veneto del resto da anni è impegnata nella tutela dei saperi artigianali e del patrimonio culturale legati all’arte delle perle di vetro”. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha dichiarato tra l”altro che:“E’ motivo di grande orgoglio, alla vigilia delle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia, poter vedere per una delle eccellenze della nostra tradizione un riconoscimento così prestigioso e significativo. Un percorso iniziato da parecchi anni e che oggi, grazie alla tenacia e al lavoro di tantissime persone, raggiunge l’obiettivo dimostrando non solo la valenza di questa arte preziosa, ma la grande professionalità e manualità degli artisti perleri. “Venezia e la sua Laguna” è un sito riconosciuto come patrimonio mondiale Unesco e ora affidano questa nobile arte alla salvaguardia dell’umanità intera. Attraverso le perle, la loro infinita bellezza legata indissolubilmente alla loro estrema fragilità, proprio come la nostra città, vogliamo ricordare al mondo intero che abbiamo il dovere di tutelare il frutto dell’ingegno e della creatività dell’uomo. Solo in questo modo potremo consegnare queste nobili arti alle future generazioni”. (ph artigiano molitore/ Venezia live).